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Bari Pride: è polemica!

Bari Pride: è polemica tra Manila Gorio e il coordinamento dell’evento.

“Nell’ambito della discussione rispetto alla scelta del ruolo di madrina del Bari Pride 2023, l’assemblea ha declinato l’autocandidatura della signora Manila Gorio in quanto ha valutato il suo profilo non rappresentativo delle istanze”: con queste parole il coordinamento Bari Pride ha risposto alle accuse lanciate dalla giornalista, la quale ha sostenuto in una dichiarazione pubblica di essere stata estromessa dal ruolo, che avrebbe svolto a titolo gratuito, a causa di alcuni esponenti del Pd.

La conduttrice transgender ha infatti tuonato: “Per deformazione professionale, svolgendo l’attività di giornalista, sono venuta a conoscenza attraverso documenti e prove in mio possesso che molti dei membri del direttivo e dell’assemblea del Bari Pride fanno parte di partiti politici ben schierati che hanno preso parte alle passate competizioni politiche come Maria Chiara Addabbo (partito democratico) e Leoluca Armigero per il movimento Bari Bene Comune. Dunque coloro che mi respingevano come Madrina e come componente del Bari Pride 2023 sono le stesse persone che appartengono già a partiti politici e che espressamente mi hanno comunicato che la mia scelta di candidarmi come sindaco doveva essere condivisa e approvata dai loro partiti”.

La precisazione di Manila Gorio

Bari Pride: è polemica!Gorio, infatti, è candidata a sindaco di Bari: “La mia candidatura alle prossime amministrative per concorrere alla carica di sindaco di Bari rappresenta un’importante messaggio di impatto e di inclusione e non avrei mai immaginato di non ricevere l’appoggio di molte associazioni LGBT della città e della prossima manifestazione Bari Pride 2023”, ha affermato, non senza un pizzico di amarezza.

Nonostante la candidatura, però, Manila Gorio ci tiene a ribadire la sua indipendenza da qualsivoglia partito politico: “La sottoscritta e il mio movimento civico Bari Città Libera – ha detto – non fa parte di nessuno schieramento politico e partitico stando solo dalla parte dei cittadini di Bari. Negli anni ho già partecipato a diversi Pride in giro per l’Italia come madrina e sono davvero rammaricata e dispiaciuta che gli organizzatori del Bari Pride si siano comportati in questo modo, costruendo l’evento unicamente politicizzato”.

La dichiarazione del coordinamento Bari Pride

Ferma, però, la posizione del del coordinamento Bari Pride: “Il Bari Pride – si legge in una nota  – è un coordinamento di organizzazioni per i diritti LGBTQIA+ del territorio barese. Lo spazio decisionale di cui si dota il coordinamento è l’assemblea, convocata pubblicamente. A fronte delle perplessità sollevate dall’assemblea nei riguardi della sua autocandidatura, la signora Manila Gorio ha ripetutamente violato gli spazi fisici e virtuali dell’assemblea attraverso comportamenti machisti e prevaricatori che hanno confermato l’inadeguatezza al ruolo Siamo turbati dallo spregiudicato tentativo di personalizzazione di un processo collettivo, avvenuto tramite metodi che non appartengono in alcun modo al coordinamento e dichiarazioni di cui neghiamo categoricamente la veridicità. La comunità del Bari Pride continua a lavorare in queste ore per la realizzazione di una manifestazione tanto attesa, convinta dei valori e degli obiettivi che la animano”.

Come finirà?

Sonia Russo

Scritto da Sonia Russo

Sonia Russo, giornalista freelance dal 2006, si è formata lavorando in una emittente televisiva locale per poi specializzarsi sui più noti magazine nazionali. Attualmente scrive di costume e società, moda e beauty, gossip e cronaca rosa e cronache da royal watcher per riviste come Mio, Eva3000, Il Gossip e Eva Salute.

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