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Ben (nifer) Affleck e Matt Damon: bentornati golden guys

Affleck e il suo ritorno al futuro, fra JLo e l’amico di sempre Damon nel kolossal medievale diretto da Ridley Scott

Matt Damon con la moglie Luciana Barroso, Jennifer Lopez e Ben Affleck in occasione del 78esimo Festival di Venezia. I due attori hanno presentato fuori concorso "The Last Duel" diretto da Ridley Scott. Era anche la prima uscita pubblica per i Bennifer riuniti

Ben Affleck è tornato, fra Jennifer Lopez e Matt Damon

Ben Affleck, Ridley Scott, Jennifer Lopez, Matt Damon, e soprattutto il pubblico.

Al 78º Festival di Venezia la parola “ritorno” assume un significato più che mai unico.

Dopo l’edizione indimenticabile, ma per ragioni diverse, senza pubblico, del 2020, quella del 2021 è stata una parata di successi, moda e stelle. Raffinate, glamour, splendenti.

Come il sorriso di Ben Affleck e dell’eterna avvenenza di Jennifer Lopez, meravigliosa nel suo abito di Valentino, che insegna stile ed eleganza alle ventenni.

O come quello, spontaneo e sollevato, dell’amico di sempre, Matt Damon

Dopo la vittoria, giovanissimi per la migliore sceneggiatura originale con “Will Hunting-Genio Ribelle” (1997), il duo è stato protagonista in Laguna con “The Last Duel”.

Un kolossal medioevale femminista, presentato in anteprima e fuori concorso, magistralmente diretto dal celebre Ridley Scott.

Affleck e Damon partecipano anche nelle vesti di attori, insieme a Jodie Comer e Adam Driver.

Ben e Matt sono di nuovo una coppia d’oro, dunque. E presentano, di nuovo, uno script capace di convincere gli scettici.

Così come è stata capace di fare Maggie Gyllenhall, che, al suo debutto come regista, con  The Lost Daughter, tratto dal romanzo “La Figlia Oscura” di Elena Ferrante, che l’ha scelta per vendere i diritti del suo operato. L’americana, accompagnata anche dal fratello Jake, ha ottenuto il riconoscimento per la migliore sceneggiatura alla kermesse appena conclusa.

Per onor di cronaca e vanto, sottolineiamo che le donne hanno trionfato a Venezia, non solo per la loro bellezza e per gli abiti incantevoli.

Molti premi sono stati vinti, infatti, da artiste, complete, impavide, tant’è che i voti sono stati definiti unanimi. Ha vinto, per il miglior film, Audrey Diwan, con la delicata pellicola sul tema dell’aborto, “L’événement“; Penelope Cruz, in uno sfavillante Chanel, si aggiudica la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile (in “Madres paralelas” di Pedro Almodóvar) e la neozelandese Jane Campion che vince il Leone d’argento per la miglior regia con “The Power of the Dog“.

Il Gran premio della giuria è stato assegnato, invece, a “È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino.

Gli ex “ragazzini terribili di Hollywood” Affleck e Damon

Ci sono voluti quasi 25 anni anni affinché i “geni ribelli”, (tributo doveroso al film dal clamoroso successo e al compianto e altrettanto geniale ed istrionico Robin Williams, che credette nel loro progetto -n.d.r-), tornassero a scrivere e recitare insieme. 

Benjamin-“Ben” Géza Affleck-Boldt e “Matt”-Matthew Paige Damon sono amici d’infanzia.

Il primo è nato a Berkeley, California, il 15 agosto 1972, il secondo l’8 ottobre 1970, a Cambridge, Massachusetts. Qui i due bambini s’incontrano, più precisamente nel quartiere di Southie, rispettivamente quando avevano 8 e 10 anni, grazie alle loro mamme. Entrambi amavano giocare a baseball e rifugiarsi nel teatro. I fratelli di Matt, Kyle, e quello minore di Ben, Casey (attore affermato e premio Oscar a sua volta), descrivono i due come i meno “cool” della Cambridge Rindge Latin High School, dove frequentarono insieme il club di recitazione.

Kyle riportò che sovente erano persino definiti “fissati per il teatro”.

Tuttavia, la loro amicizia prese una svolta decisiva ancora prima, quando il piccolo (e già imponente e impulsivo) Ben intervenne per salvare Matt da un bullo che stava per picchiarlo. 

In quegli anni, lavorarono insieme per ruoli e produzioni minori, fino a intraprendere le riprese del loro film, che ricevette 9 nomination e ben 2 Oscar, di cui uno a Williams per il suo ruolo da non protagonista.

Raccontarono di aver pianto durante le riprese, perché ciò che avevano scritto prendeva letteralmente vita, voce. Diventava arte

I due hanno rappresentato i golden boys della Young Hollywood negli Anni 2000, chiamati per un tour nelle università americane per sensibilizzazione i coetanei sull’importanza del voto. 

Precursori degli odierni influncer o quasi.

Proprio ad Harvard, dove Matt non ultimò gli studi per il percorso da cineasta, spiegarono che papà Affleck aveva lavorato per anni come bidello. A lui, non a caso, è ispirato il personaggio del film. 

Un’amicizia sacra fra icone del cinema diversissime

Nonostante il successo dei due, che hanno lavorato poi in molteplici film, il loro legame è sempre stato riservato, “sacro”, in qualche modo, riparato dal clamore mediatico.

Entrambi sono diventati attori, registi e produttori ampiamente affermati, benché caratterizzati da personalità totalmente antitetiche.

Una carriera di ruoli totalmente diversi e sempre apprezzati (da “Salvate il Soldato Ryan” ai film di “Jason Bourne“) per Matt, e una fatta di alti e bassi, asteroidi (chi non ricorda gli “animal crackers” con Grace/Liv Tyler e lo struggente “papà” Harry/Bruce Willis che si sacrifica, salvando AJ/Affleck per far sì che i due si sposino in “Armageddon”?  –n.d.r.-), supereroi (Batman, che ha fatto impazzare i social e i meme) e critiche severissime, nonostante l’Oscar per la regia del coraggioso “Argo”, condivisa con l’amico e produttore Clooney. 

Allo stesso modo, in maniera del tutto diversa, si sono evoluti i loro percorsi di vita privata 

La normalità di casa Damon, il Marziano Hollywoodiano

Più pacato, schivo, sempre sorridente e “noioso” per sua stessa definizione, Damon è sposato dal 2005 con Luciana Barroso, conosciuta in un bar durante le riprese di “Stuck on You” a Miami.

Un amore costruito sulla normalità, sulla famiglia, costruita dalle quattro figlie (una delle quali nata da una precedente relazione della Barroso), sulla stabilità lontana dal gossip e sulle prove di quotidianità. Che comporta quotidiane paure: una delle figlie ha avuto il covid dopo il rientro della famiglia da un suo viaggio di lavoro. Alla fine di questo incubo, per lui, tornare alla “normalità Hollywoodiana” è stato un momento di surrealtà.

Rispetto ad interpreti del jet set persino molto meno famosi o aspiranti tali, appare quasi un Marziano, per citare il personaggio di una dei suoi ruoli più riusciti. (Nonché diretto da Scott).

In definitiva, Damon è l’anti-divo per eccellenza, «felicemente noioso». Un po’ come l’altro amico della saga di “Ocean’s” George Clooney , dismessi i panni da star, nella sua Laglio.

Ben l’inquieto

Più aitante (è alto 192 cm, a differenza dei 180 dell’amico) e apparentemente spavaldo, Affleck ha passato momenti di grande crisi personale, spesso cadendo, per sua ammissione, in abuso di alcolici. 

Questo, nonostante un primo periodo sereno nella vita privata: durante le riprese di “Pearl Harbor” e “Daredevil“, approfondisce la conoscenza con la partner Jennifer Garner, di cui si innamora. Convolano a nozze nel 2005 e dal loro matrimonio hanno tre figli, ma nel 2018 si dividono a causa dell’infedeltà plurima dell’attore con la baby sitter e altre donne.

Nonostante ciò, la Garner, per amore dei ragazzi, ha passato due anni convivendo con l’ex, da separati in casa, offrendogli sempre il suo sostegno. 

Oltre il tappeto rosso: salvate il soldato Ben 

La crisi coniugale con la Garner e il periodo lavorativo complesso lo hanno condizionato fisicamente, fra scatti poco edificanti in pubblico, aumenti e perdite di peso, diete disordinate e molteplici stati di ubriachezza. Ex moglie e amici hanno chiesto di evitare body-shaming verso una persona già in evidente difficoltà. Anche per difendere il suo rapporto con i figli. Malauguratamente, l’attore è stato ricoverato più volte in rehab.

Malgrado Affleck reiterasse nel cadere in dipendenze e relazioni sbagliate ed extraconiugali,  Damon conosceva la sua sofferenza senza giudicarlo. Matt è sempre stato lì, per Ben, con Ben.

Non sotto i riflettori che cercavano di interporsi nel loro privato, ma dietro, nel mondo “vero“, quello delle insicurezze che portano, anche, sulle cattive strade. 

Damon, che è sempre stato restio a parlare dell’amico, ha spiegato:

«Nel senso, io non voglio essere suo amico in pubblico, si capisce cosa intendo? […] È un’amicizia troppo importante. E va oltre la carriera o altre cose pubbliche. Lui è una parte significativa della mia vita che non può essere data al consumo pubblico».

E, per contro, insieme alla stima per la ex moglie, per l’amico ha solo parole di ringraziamento per tutti gli anni di vicinanza. 

«Non posso parlare per Matt, ma la mia salute mentale ha davvero beneficiato nell’avere qualcuno con cui sono cresciuto e che conosco fin da bambino… E che stava vivevo qualcosa di simile nell’essere da più di 20 anni sotto gli occhi del pubblico. Qualcuno con il quale potevo riflettere onestamente, parlare, essere me stesso. Stare con qualcuno di cui sapevo il perché eravamo amici, perché era interessato e mi voleva bene. perché io volevo bene a lui. Penso spesso alle persone che hanno successo e vengono spinte in questo vortice. Mi chiedo come fanno senza avere qualcuno con cui parlare. Di chi possono fidarsi? Chi li conosceva prima? Questa relazione che abbiamo è stata una risorsa inestimabile per me. E credo, spero, lo sia anche per per Matt»

Insieme, hanno dato vita al progetto per registi esordienti con scarse risorse economiche “Project Greenlight”. 

I Bennifer e i Bennifer 2.0

Matt, come detto in precedenza, ha sempre sostenuto il vicino, in pudico silenzio, a partire dai tempi dei primi amori, a quelli più tormentati. Fra questi, sicuramente, c’è la relazione con Jennifer Lopez.

La coppia dei Bennifer (nome creato dai fan in base all’unione di Ben e Jennifer) risale agli anni della grande ascesa dell’attore e dell’attrice, produttrice, ballerina e icona ispanica.

I due si conobbero sul set, durante le riprese di “Tough Love“, quando lei era ancora sposata con Cris Judd. Dopo molteplici rumors, nel 2003 la donna divorzia e ufficializza la relazione con l’uomo più sexy che esista, a suo (e di molte classifiche dell’epoca -n.d.r.-) dire.

Il loro amore finì sui rotocalchi e sulle pagine di gossip di tutto il mondo, incantato davanti al sorriso di lei che lo definiva amorevole e brillante e agli occhi di lui focalizzati solo su di lei.

Bellissimi e raggianti, arrivò anche una proposta di matrimonio che lei definì, emozionata, “tradizionale”.

Ma, se negli occhi di lei il volto restò sempre trasognante, lui iniziò ad apparire più insofferente. Organizzarono addirittura tre finti matrimoni per sfuggire ai paparazzi, ma alla fine la relazione naufragò, senza celebrare quello vero, nel gennaio del 2004.

Il motivo fu nuovamente attribuito all’enorme visibilità e mancanza di privacy dei due, e all’intolleranza verso la spettacolarizzazione e speculazione dei media di Affleck. “Impossibile pressione mediatica”, disse apertamente qualcuno vicino ai due.

Ben-tornati, giorni spensierati

Oggi, Affleck finalmente sembra rinato. 

Analogamente, anche Jennifer/JLo è di nuovo felice.
Tradita pubblicamente dall’ex Alex Rodriguez, dopo tre matrimoni naufragati (il più longevo è stato quello con Mark Anthony, concluso nel 2016, dal quale ha avuto gli adorati gemelli), la Lopez si era rifugiata nella famiglia.

In occasione dellestate italiana (delle celebrities di mezzo mondo), al largo della Costiera Amalfitana, ha festeggiato i suoi 52 anni con immagini del suo fisico statuario e del bacio con il suo Ben.

Benché si vociferasse da tempo, il rapporto ricucito, più maturo dei due va a gonfie vele, e Venezia è stata la prima vera volta dei Bennifer 2.0 ad un evento pubblico insieme.

Per i nostalgici ed eterni sognatori amanti dell’amore che fanno dei giri immensi, anche i Bennifer sono tornati. Per i più cinici, Ben è passato da una Jennifer all’altra (la ex moglie è l’attrice Garner), tornando alla prima J, la Lopez, per l’appunto.

Nonostante all’inizio i due cercassero non farsi avvistare insieme, le immagini rubate si sono fatte più numerose, come i visi distesi e radiosi. 

Damon, il più fedele fra i confidenti del nuovo fidanzato della Lopez, si è detto felice per la coppia, tenendo ad evidenziare il miglioramento psicofisico di Affleck. 

Dolce&Gabbana e la musa: fra Diva e Deva

Poco prima del Festival, JLo, che resta sempre e fieramente Jenny from the block, regala una nuova immagine di sé come donna fiera, forte, tenace e mamma molto presente, è stata nuovamente musa degli amici Stefano Gabbana e Domenico Dolce.
I due l’hanno voluta, ammaliati, per presenziare alla strepitosa sfilata di Dolce&Gabbana Alta Moda proprio in Laguna. Durante l’evento, nonostante la pioggia, a ridosso del meraviglioso sfondo veneziano, oltre a Jen, spiccava, eterea e bellissima, la giovanissima Deva Cassel (testimonial della maison). Nome non proprio nuovo nel parterre vip: è la figlia di Vincent e dell’altra musa per eccellenza dei due stilisti italiani, Monica Bellucci. Presente in prima fila, pronta per accompagnarla, pur lasciandola brillare. 

La coppia pubblica dopo il Lido

Per tornare ai Bennifer, il divo è stato visto con madre e figlio davanti a una prestigiosa gioielleria del marchio Tiffany&co. Non si sa con certezza se sia stata una visita per l’acquisto di un anello, ma è certo che lui sia definitvamente andato via da casa della ex. Altrettanto certe sono state le visite della ritrovata coppia alla ricerca di una nuova magione, presumibilmente per viverci insieme, anche con la presenza dei figli di lei. Entrambi gli ex (e gli ex degli una volta ex -n.d.r-) hanno visite regolari ai figli. 

Ben Affleck e Jennifer Lopez: un’emozione per sempre

Dopo aver lasciato parlare il pianeta, la nuova coppia non si nasconde più.

Dopo Venezia (e la brutta gaffe di Jenny con la madrina Serena Rossi, elegante nella reazione e sostenuta dal web, scatenatosi contro la “poco umile” Lopez) e il servizio in esclusiva sulla gondola per D&G, i due hanno partecipato al Met Gala. Il tema di quest’anno era la rielaborazione della moda secondo i dettami americani (“In America: A Lexicon of Fashion”). Per l’occasione, hanno scelto entrambi abiti di Ralph Lauren.

Per realizzare l’abito di lei, una reinterpretazione in stile vecchio e selvaggio West, lo stilista americano ha detto di aver impiegato ben 12 giorni di lavoro. 

Da vero galantuomo, Ben ha lasciato che i riflettori si posassero sulla sua compagna, facendola sfilare da sola, per poi raggiungerla poco dopo.

Lei, accucciata su di lui, che la stringe, un abbraccio che si ripete dopo anni.

Non è mancato un bacio sotto la pioggia con la mascherina, malcelato dal cappello che  ella indossava. 

A guardarli, è impossibile dire che ci sia stata tanta vita, un insieme di incontri e persone, amori e dissapori fra loro.

Fra le immagini passate e quelle di oggi rimane solo l’essenziale: l’età che passa, un po’ di divismo impunito, l’esistenza che si completa, e un’emozione. Anzi, un’emozione per sempre.

E dunque, bentornate golden couples! 

 

 

 

A cura di Veronica Fino

Redazione

Scritto da Redazione

La redazione di VanityClass.

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