Piove, e sono su un treno, e loro sono la colonna sonora di un mondo che mi passa accanto al finestrino e va tutto come deve andare. Va tutto bene. Perché anche in questo assaggio di LP (Buona fortuna), le prime 6 canzoni, mi rassicurano. La voce di Francesco è il caffè che non servono più sul freccia rossa post Covid-19. Il loro sound pop rock è la copertina che in certi giorni autunnali sembra abbracciarti come solo una mamma sa abbracciare la sua bambina.
Buona fortuna, il nuovo EP dei Modà.
Signore e Signori sono tornati i Modà e ci tengono a sottolinearlo anche loro dalla prima canzone: “Comincia lo show“. E ti hanno già trasportato con la fantasia in uno stadio, e non sono più le 8:40 di mattina, è la notte per cantare a squarciagola e ballare insieme a loro. Per baciare chi ami, mentre loro continuano con “Non ti mancherà mai il mare”, trasportati dalla dolce malinconia di un ukulele. È la notte dei Modà che ci augurano “Buona fortuna, buona vita, buona luna” e vorresti che questo concerto mentale non finisca mai. “22 metri quadri “ è la quarta traccia e pesta forte Claudio con cassa e rullante; ruggiscono le chitarre perché vogliono farsi sentire FORTE! Lo urla anche Kekko nella canzone (“Forte, così tanto da avere paura e timore di me”), perché Kekko si mette sempre in discussione con le sue fragilità; lo scrive nei suoi testi e lo canta “FORTE”. Ma non si può mettere in discussione la bellezza della 5ª traccia, “Fottuto inverno “. Eccoli, immacolati i Modà senza pretese, senza colpi di testa, cambi di scenari e direzioni, essenziali e sinceri. I Modà che amo, che ho conosciuto nel 2005 durante la condivisa esperienza sanremese.
Ma non finisce qui, perché dovrei aprire un capitolo tutto nuovo per “…Scusa se non lo ricordo più“, l’ultima traccia, ma ho solo voglia e bisogno di ascoltarla ancora e ancora e ancora, e ancora.