Quella della caccia è una delle tematiche su cui più si discute. Nonostante si tratti di un’attività che ha regolarmente fatto parte della quotidianità dell’uomo, nel corso degli anni si è trasformata in un vero e proprio passatempo, tant’è che in molti sono arrivati a considerarla (e, dunque, ad intraprenderla) come fosse un autentico sport. Tale atteggiamento ha contribuito all’inasprimento di numerosi dibattiti e accesi confronti tra chi la sostiene incondizionatamente e chi pone l’attenzione sul suo dubbio valore etico nonché su quel sottile velo che, in un ambito così controverso, separa la legalità dalla moralità.
A tal proposito, diverse sono le associazioni che hanno avviato (e continuano tutt’ora ad avviare) iniziative volte a sensibilizzare i cittadini sulla questione. La speranza, infatti, è quella di poter contrastare questo fenomeno in quante più aree possibili, o perlomeno, avere come magra consolazione quella di trovare un’alternativa valida dal momento che una delle tesi sui cui si punta maggiormente per sostenere la caccia si basa su un’impossibilità di gestione del sovra-popolamento di alcune specie animali, il che presupporrebbe, di conseguenza, la necessità della caccia stessa. Tra le varie campagne a favore di una sua abolizione, ad esempio, c’è quella portata avanti dall’associazione ORA Referendum contro la Caccia e dal suo Presidente Giancarlo De Salvo, il cui scopo è indire un Referendum Itinerante, il primo nella Storia d’Europa, che possa portare ad un risultato concreto con riscontri sull’intero territorio nazionale.
L’iniziativa di De Salvo e del team di “ORA” per contrastare la caccia
In Italia sono svariate le leggi e le normative attualmente in vigore che regolano lo svolgimento della caccia, l’ultima delle quali approvata lo scorso dicembre in commissione di bilancio della Camera dei Deputati. Nello specifico, suddetto testo prevede l’abbattimento di fauna selvatica, nella fattispecie di cinghiali, per motivi di sicurezza stradale in aree protette e in città. Contemporaneamente, però, comporta dei problemi poiché non solo darebbe vita ad un pericolosissimo Far West autorizzato, ma consentirebbe anche l’uccisione di animali protetti dall’Unione Europea come lupi e orsi i cui avvistamenti nei pressi di centri abitati, di recente, sono sempre più frequenti. Ciò ha posto nuovamente l’attenzione sull’urgenza di un cambiamento e su quelle ripercussioni (o meglio, su quegli effetti collaterali e dannosi) che la pratica della caccia ha sulla natura e sugli esseri viventi.
Rischi per la bio-diversità, l’ambiente e l’uomo
Tralasciando l’appellativo di ‘strage silenziosa e inesorabile di individui e popolazioni’ che spesso gli viene affibbiato, questo tipo di attività rappresenta un innegabile rischio per la bio-diversità e l’ambiente. Si calcola, in effetti, che più di 400 milioni di animali vengano uccisi legalmente ogni anno e che molteplici specie autoctone siano a rischio d’estinzione. Inoltre, sarebbero circa 17mila le tonnellate di piombo disperse sul suolo, per un totale di circa 500 milioni di cartucce da sparo, e occorrerebbero dai 30 ai 300 anni affinché possa dissolversi completamente, a seconda delle condizioni atmosferiche e della composizione del terreno. Per di più, i suoi residui possono essere assorbiti dalle piante attraverso l’apparato radicale e dagli organismi che vivono nell’area contaminata.
Ne consegue, dunque, un suo inserimento nella catena alimentare che costituisce uno dei tanti pericoli a cui la caccia espone l’uomo. L’ingerimento di carni selvatiche intossicate, l’inquinamento di aree destinate a colture agricole oppure l’ingestione diretta di polveri di piombo create dallo sfregamento dei pallini all’interno della canna del fucile, in particolare, possono portare all’insorgenza di malattie e patologie dannose. Tra queste, per citarne una, c’è il saturnismo, il cui sviluppo può avere delle complicazioni croniche. Ma non è tutto. Non di rado, i civili restano coinvolti in incidenti spiacevoli e ogni anno se ne verificano quasi un centinaio. Basti pensare che solamente nella stagione venatoria 2021/2022 si contano 90 vittime tra gli uomini: 24 morti e 66 feriti.
Il Referendum Itinerante
Ed è proprio sulla base di questi dati che De Salvo e il team di ORA hanno deciso di dar vita ad un progetto senza precedenti. Il loro intento è quello di indire un pronunciamento popolare itinerante che si sposti da una provincia all’altra, in modi e tempi differenti, e che abbia come scopo quello di contrastare la caccia in Italia, giungendo possibilmente all’approvazione di provvedimenti con valenza giuridico-costituzionale che possano salvaguardare l’efficacia di una tale operazione.
Stando ad un calendario ben strutturato e reperibile al link https://orareferendumcontrolacaccia.it/richiestacalendario/, da alcune settimane ha avuto inizio nelle province l’allestimento di banchetti adibiti alla raccolta delle firme, per i quali l’associazione è alla ricerca di volontari che accolgano chiunque sia favorevole alla causa, e fino ad ora sta riscuotendo un ragguardevole consenso tra la popolazione. Al momento, sono state già toccate le province di Treviso, Firenze, Arezzo, Prato, Grosseto, Pistoia e Lucca, ma presto se ne aggiungeranno altre.
Da tempo, però, ORA Referendum contro la caccia cerca di avvicinare uomini e donne di ogni fascia d’età alla tematica attraverso i molti canali che ha a disposizione. Sulle varie piattaforme social, infatti, sono tante le pagine di divulgazione attualmente in uso e ciascuna di esse vanta migliaia di follower:
1. RISPETTO PER TUTTI GLI ANIMALI – 416.856 follower
2. ABOLIAMO LA VIVISEZIONE – 300.000 follower
3. EDUCAZIONE AMBIENTALE – 260.000 follower
4. GIANCARLO DE SALVO – 129.228 follower
5. MERAVIGLIOSA NATURA – 112.000 follower
6. ANIMALI LIBERI – 59.000 follower
7. ORA REFERENDUM CONTRO LA CACCIA – 68.000 follower
8. LUPO MERAVIGLIOSA CREATURA – 53.101 follower
9. ANGELI PER TUTTI GLI ANIMALI – 50.038 follower
10. RISPETTO PER I RICCI – 28.000 follower
11. ORA RISPETTO PER TUTTI GLI ANIMALI (Instagram)
12. ORA REFERENDUM CONTRO LA CACCIA (Instagram)
Un impegno grande, che pertanto richiede il maggior supporto possibile. Proprio per questo, i membri di ORA hanno deciso di aprire un Crowdfunding, una raccolta fondi a cui tutti possono partecipare liberamente con una quota minima di 1€ e che possa sostenere la campagna nel lungo tempo.
Le dichiarazioni di De Salvo:
«Ho deciso di dar vita al primo Referendum Itinerante sulla caccia costituendo l’associazione ‘ORA Referendum contro la caccia’ nella speranza di riuscire ad abolirla in quante più province o regioni d’Italia.– ha raccontato il Presidente De Salvo – Si tratta di un’operazione di notevole importanza e rappresenta un’imperdibile opportunità perché è l’unica strada percorribile per poter arrivare ad un reale cambiamento. L’ambiente che ci circonda va protetto e non distrutto, uccidendo gli animali che lo popolano o inquinandolo con piombo e plastica. Sono certo che l’unione di tutti quelli che hanno a cuore questa causa sarà grande e avrà modo di fare rumore nel nostro sistema sociale. Insieme vinceremo il referendum contro la caccia. Ideali tanto onorevoli renderanno senza ombra di dubbio la nostra Nazione migliore da tutti i punti di vista».