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Carol Maltesi, gli sviluppi del caso

Carol Maltesi

Sono trascorse due settimane da quando sono stati trovati i resti di Carol Maltesi, una ragazza di 26 anni, in un dirupo che costeggia una strada in Valle Camonica nel comune di Borno. Ma chi era? Originaria di Sesto Calende ( Varese ), ma nata a Monza nel 1995, da madre italiana e padre olandese, si era trasferita all’età di vent’anni in provincia di Milano, subito dopo il parto. Nel 2016, però, il bimbo era stato affidato al padre residente a Verona. E ora, a distanza di ben 6 anni, si cerca la verità sul suo omicidio. 

L’assassinio di Carol Maltesi

Carol lavorava in quel periodo come commessa. Tuttavia, con l’insorgere delle notevoli difficoltà economiche causate dalla pandemia e dai lockdown, aveva inizialmente aperto un profilo sul sito hard Onlyfans. Successivamente, invece, è entrata nel mondo del porno con lo pseudonimo di Charlotte Angie.

In alcuni video la donna comunica l’intenzione di trasferirsi a Verona per potersi occupare del figlio. L’idea, infatti, era nata grazie ai guadagni della sua nuova attività, che era nel frattempo decollata e le aveva permesso di raggiungere uno stato economico tale da permetterle di essere indipendente. Era una ragazza solare che amava viaggiare e lo testimoniano i video e foto postate qualche fa negli Stati Uniti, Marocco, Spagna, Australia etc. Di recente, inoltre, era rimasta vicino alla madre malata, l’assisteva e l’aiutava economicamente, continuando ad intrattenere un rapporto con il padre residente in Olanda. 

Per sfortuna, la conoscenza di Davide Fontana, impiegato bancario di 43 anni, le è stata fatale. Difatti, l’uomo ha confessato l’omicidio e al momento è in carcere in attesa di giudizio. 

Chi è Davide Fontana?

Stando a quanto si apprende, i due si erano conosciuti nel 2020. Sin da subito, tra loro è nata l’attrazione, tant’è che lui decide di lasciare la moglie e intraprendere una nuova relazione proprio con Carol. Ciò nonostante, il nuovo rapporto si trasforma in men che non si dica in una forte amicizia, a tal punto da spingere Davide a trasferirsi nello stesso condominio di lei. Nel periodo di “convivenza”, è Fontana ad accompagnare la sua ormai amica ai casting e agli eventi del mondo del porno. Per di più, essendo appassionato di fotografia, era lui a filmarla. Insomma, era diventato il suo “agente”, per così dire. 

A che punto sono le indagini

Secondo gli inquirenti, Davide era molto preso da Carol. Forse, ne era addirittura ossessionato. Non a caso, sembra che non accettasse la decisione di lei di trasferirsi nel capoluogo veneto poiché questo l’avrebbe portata ad allontanarsi. Il delitto, avvenuto a gennaio di quest’anno, viene così ricostruito dagli inquirenti. Pare che, durante un video hard, il Fontana, approfittando della fiducia di Carol, abbia deciso di ucciderla, dopo averla legata ed incappucciata, colpendola con diverse martellate alla testa e poi tagliandole la gola. In più, avrebbe cercato di cancellare i tatuaggi di lei e sfigurarne il volto per impedirne l’identificazione. 

Per quanto riguarda l’occultamento del cadavere, invece, lo avrebbe prima nascosto e sezionato in un freezer proprio nell’abitazione della vittima. In seguito, per non destare sospetti, avrebbe cominciato a rispondere ad amici e familiari della giovane tramite il cellulare di quest’ultima. Avrebbe pagato addirittura l’affitto e comunicato ai vari conoscenti che l’amica si trovava all’estero per lavoro. 

Trascorsi due mesi, infine, avrebbe gettato i resti in un dirupo di rovi e immondizia presso Borno, una piccola località della Val Camonica. In questo modo, per quel che si apprende dalle ricostruzioni preliminari, il corpo non sarebbe stato ritrovato. Ma evidentemente, non è andata così.

Il ritrovamento

Un abitante del luogo, infatti, allerta le forze dell’ordine per un sopralluogo e rimozione di quei sacchi, e in quel momento avviene la macabra scoperta di un corpo sezionato e sfigurato. Carol è stata riconosciuta grazie ad alcuni tatuaggi particolari non cancellati dall’assassino ed anche grazie ad una indagine compiuta da un giornalista locale, che cercando di contattare Carol via chat , non ottiene risposte soddisfacenti e contatta quindi le forze dell’ordine, dando così un apporto fondamentale e decisivo nelle indagini fino all’arresto dell’assassino.

Si tratta, quindi, di un ennesimo femminicidio e sicuramente uno dei più crudeli e gravi degli ultimi anni. Questo delitto non può trovare ovviamente giustificazione alcuna. Nessuno può decidere arbitrariamente né ha alcun diritto di togliere la vita ad un altro essere umano.

Daniele D'Este

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FONDAZIONE JUST ITALIA