Sono passati poco più di due anni da quando l'(ormai) ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato la proclamazione dello stato di emergenza in relazione all’esplosione della pandemia da Covid-19. Tra lockdown nazionali, ripartizione a colori dell’Italia, Super Green Pass e norme igienico-comportamentali, sono stati numerosi i cambiamenti e le sfide che da quel momento i cittadini hanno dovuto fronteggiare. Senza contare, naturalmente, i pericoli legati ad un’eventuale contrazione della malattia e all’insorgenza di ulteriori varianti. Ma ora, vista la progressiva decrescita dell’aggressività del virus e su esempio delle altre nazioni, è probabile che un ritorno alla “normalità” possa avvenire molto presto.
Secondo quel che riferisce un’Ansa dell’Ultima Ora, infatti, l’esecutivo starebbe preparando un nuovo decreto, per mezzo del quale si intende porre fine allo stato emergenziale a partire dal 1 aprile e disegnare una road-map di allentamenti graduali che, da qui a maggio, porterà alla completa abolizione delle regole attualmente in vigore.
Cosa cambia con la fine dello stato d’emergenza da Covid-19
Sin da gennaio, il Premier Mario Draghi ha continuamente espresso (e ribadito) la volontà di mantenere il Paese “aperto”. Nonostante le temporanee risalite della curva epidemiologica, difatti, negli ultimi mesi il Governo ha evitato di adottare misure che potessero riportarci alle chiusure dello scorso anno. E questo non solo alla luce del buon andamento della campagna vaccinale e dell’evoluzione del Covid-19 che lascia ben sperare, ma anche (e soprattutto) per la crisi economica che rischia di mettere in ginocchio la popolazione e di essere aggravata dai risvolti che la guerra in Ucraina sta avendo. Comunque, al di là delle motivazioni, sta di fatto che il nostro Stato si adeguerà alle politiche già intraprese nel resto del mondo.
A tal proposito, riporta l’Ansa, si è conclusa poche ore fa la cabina di regia tra Draghi e i capidelegazione delle forze di maggioranza, nel corso della quale sono stati discussi i provvedimenti in materia di Green Pass e stato emergenziale da attuare dal 1 aprile, ossia da domani. Non si ha ancora l’ufficialità, ma la tendenza è quella di andare incontro ad una maggiore apertura. Stando a quanto emerso fino ad ora, in particolare, lo “stato di emergenza”, che scadrà il 31 marzo, non verrà rinnovato. Di conseguenza, non avranno più motivo di esistere (e perciò andranno a decadere) l’organo del CTS e quello del Commissariato Speciale al momento guidato dal generale Francesco Paolo Figliuolo. Quest’ultimi verranno sostituiti da “una unità operativa ad hoc al Ministero della Salute per accompagnare il periodo transitorio e completare la campagna” di vaccinazione, si legge nell’Ansa.
Non si tratta, tuttavia, delle uniche novità che vedranno la luce nelle prossime settimane.
Obbligo vaccinale per gli over 50 e lavoro
Dal primo aprile non sarà più contemplato. O meglio, chiunque abbia un’età superiore ai 50 anni non dovrà più obbligatoriamente sottoporsi all’inoculazione del siero per recarsi a lavoro (in linea generale, però, la scadenza di giugno 2022 precedentemente fissata per suddetta categoria rimane valida). Ergo, non ci sarà bisogno di essere in possesso del Super Green Pass per lavorare [basterà quello base (tampone negativo)], ma resteranno in piedi le sanzioni per chi ne è sprovvisto fino al 30 aprile. Resterà invariato, invece, fino alla fine del 2022, l’obbligo solamente per il personale sanitario e RSA.
Super Green Pass e Green Pass Base
Cambiano gli estremi anche per quanto riguarda le Certificazioni Verdi, siano esse Base o Rafforzate. Non a caso, dal primo aprile non serviranno:
- Per avere accesso agli uffici pubblici, ai negozi, alle banche, alle poste e ai tabaccai.
- Sui mezzi di trasporto locali (bus, metro, tram, treni), fatta eccezione per i viaggi a lunga percorrenza (per i quali si dovrà mostrarle).
- Nei luoghi di ristorazione all’aperto.
Al contrario, si dovrà esibirle, fino al 30 aprile e secondo le vecchie regole, per avere accesso:
- Ai servizi di ristorazione al chiuso
- Alle discoteche
- Alle sale gioco
- Ai centri benessere
- Ai congressi
- Agli eventi sportivi al chiuso
Dal primo maggio non saranno più richieste ovunque. O almeno così dovrebbe essere, se ne attende una conferma ufficiale.
Mascherine
L’attuale regime sull’obbligo di mascherine – previsto in tutti i luoghi al chiuso, compreso a scuola – resterà in vigore fino al 30 aprile.
Ripartizione in colori
Sparisce la ripartizione in colori del territorio italiano a seconda dell’incidenza dei casi di positività.
Quarantene
Le quarantene da contatto verranno abolite, a prescindere che ci si sia vaccinati oppure no. Pertanto, l’isolamento sarà previsto soltanto per coloro che risultano positivi ai test (molecolari o antigenici). Ciò significa che anche la DAD nelle scuole verrà attivata esclusivamente per i malati.