In un’intervista rilasciata a Selvaggia Lucarelli per il quotidiano Domani, la moglie di Max Pezzali, Debora Pelamatti, ha raccontato com’era la sua vita prima di conoscere l’artista di Pavia. Stando alle sue parole, prima di sposarlo e vivere finalmente una storia d’amore felice, aveva vissuto una relazione con un uomo che la picchiava e la tradiva. Una parentesi di dipendenza affettiva che l’ha segnata nel profondo, ma alla quale oggi può guardare a testa alta, senza avere più paura.
Debora Pelamatti: “Max è stato la mia cura”
Un periodo tormentato quello vissuto dall’attuale compagna di Pezzali e iniziato nel più banale dei modi. Non a caso, Debora Pelamatti ricevette un messaggio su Facebook da un individuo che sosteneva di averla vista in un bar di Pavia e nel quale si complimentava per la sua bellezza. Da lì, questa persona ha tentato in ogni modo di conquistarla. Gesti eclatanti, e per di più inaspettati, che hanno convinto la Pelamatti a dargli una possibilità. Sfortunatamente, però, le cose non sono andate esattamente nel modo in cui si sarebbe aspettata.
Poco dopo, difatti, la donna è venuta a conoscenze delle svariate relazioni clandestine che la sua dolce metà intratteneva. Tuttavia, non è stata in grado di allontanarsene immediatamente, continuando per ben 5 anni a subire diverse umiliazioni. E come se non fosse già abbastanza, perlomeno secondo quel che riporta lei, una volta scoperte le sue “magagne”, l’uomo avrebbe reagito con violenza, sia fisica che psicologica.
Per fortuna, c’era Max con lei. All’epoca, il cantante degli 883 era uno dei suoi migliori amici e fu proprio lui uno dei primi a cui Debora chiese aiuto. Dal canto suo, Pezzali coltivava da tempo un amore per l’amica che, però, almeno all’inizio, non era ricambiato. E oggi, a distanza di diversi anni, i due sono felicemente insieme e non hanno alcuna intenzione di lasciarsi. “E non ci lasciamo più, dal quel 6 gennaio del 2013, prendendoci cura l’uno dell’altra – ha confessato alla Lucarelli – L’altro mi mandava messaggi furibondi dicendo che Max era solo un ciccione tatuato, che non era l’uomo per me, ma non contava più nulla. Max non è stato una ruota di scorta, è stato fin da subito l’amore sano, l’amore pulito. E anche la cura“.