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Dino Zoff e il bel calcio di una volta…

Dino Zoff e il bel calcio di una volta

Dino Zoff e il bel calcio di una volta…

Già, perché quella sportività di un tempo, della grande Juve e del grande Milan, dei “Capitanissimi” come Alessandro Del Piero, signore dentro e fuori dal campo, sembra ormai andata perduta. Quel calcio lì, dove ci si scontrava fino all’ultimo goal, ma sempre con rispetto e stima reciproca, non esiste più. O, almeno, ne è convinto Dino Zoff che ha criticato duramente le nuove esultanze provocatorie dei calciatori di oggi, spesso volte a sbeffeggiare l’avversario. E se tutti abbiamo amato l’omaggio a Lino Banfi di Ciro Immobile e Lorenzo Insigne agli ultimi Europei, alcune esultanze lasciano basiti anche i tifosi. 

Il campione del mondo ’82 ha, infatti, affermato che nel calcio di oggi “mancano delle cose importanti che valgono per tutte le generazioni: il comportamento, l’educazione, la visione del prossimo, la dignità, il rispetto per l’avversario. Sono cose che dovrebbero esserci sempre. Dopo aver fatto un gol generalmente mi capitava di non esultare oltre il limite per rispetto degli avversari”, ha detto. Nel salotto di Paola Saluzzi, “L’ora solare”, nella puntata che andrà in onda su Tv2000venerdì 25 febbraio alle ore 12.20, Zoff ha poi criticato le esultanze di oggi dei calciatori: “Le cose studiate prima non mi piacciono. Dopo un gol va bene esultare ma un balletto studiato prima della partita non mi piace. Non c’è rispetto dell’avversario. Va bene l’esultanza ma il balletto no”, ha chiosato.

Un valore, quello del rispetto, che l’ex calciatore ha ereditato da suo padre, il quale gli ha insegnato anche un altro principio fondamentale: l’impegno totale verso il proprio lavoro, qualunque esso sia. “Nella mia famiglia – ha raccontato – quando si facevano le cose si dovevano fare bene. Mio padre diceva che non ha importanza che lavoro fai, l’importante è lavorare bene. Non si parlava molto una volta, ma erano cose “scritte” dappertutto, anche se non erano scritte. Non c’erano scuse su niente a casa mia”.

A questo riguardo il campione del mondo ha rivelato un simpatico aneddoto: “Quando giocavo in serie A, presi un gol e mio padre mi disse ‘ma come mai quel gol lì’. Io gli risposi: ‘non mi aspettavo che tirasse!’. E lui: ‘ma perché, cosa fai? il farmacista? Se non te lo aspetti tu che fai il portiere…”. 

Insomma, ora sappiamo che se Zoff è stato il grande portiere che è stato, parte del merito va senz’altro al suo papà!

Sonia Russo

Scritto da Sonia Russo

Sonia Russo, giornalista freelance dal 2006, si è formata lavorando in una emittente televisiva locale per poi specializzarsi sui più noti magazine nazionali. Attualmente scrive di costume e società, moda e beauty, gossip e cronaca rosa e cronache da royal watcher per riviste come Mio, Eva3000, Il Gossip e Eva Salute.

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