Vaccini obbligatori, Green Pass, istruzione, lavoro, economia e politica estera. Sono queste le tematiche affrontate nel corso della riunione del Consiglio dei Ministri ed esposte dal Presidente in conferenza stampa. Mario Draghi, infatti, ha spiegato ai giornalisti quali saranno i provvedimenti che il Governo prenderà nelle prossime settimane e le riforme in agenda che presto verranno attuate. Ripercorriamoli, punto per punto.
Mario Draghi: “Obbligo vaccinale ed estensione del Green Pass? Si ad entrambe le domande!”
Diversi sono i nodi sbrogliati dall’Esecutivo e altrettanti si profilano all’orizzonte. Tra le questioni più dibattute, non solo tra i politici, ma anche (e soprattutto) tra i cittadini, ci sono l’obbligo vaccinale e l‘estensione della Certificazione Verde. Di fronte ai numerosi interrogativi e alle perplessità che quest’ultimi due punti generano, Draghi ha affermato che, non appena ci sarà il via libera dell’Aifa e dell’Ema, entrambi verranno confermati. In merito proprio al Green Pass, inoltre, ha ribadito: «Il ministro Speranza e io ne stiamo discutendo: l’orientamento è che verrà esteso». Insomma, la linea pare sia chiara. L’unico dubbio, al momento, sembra rimanere soltanto quello di decidere a chi e in quali settori. Per ora, rimane d’obbligo possederlo in quei contesti già stabiliti nel precedente DPCM e dalle nuove regole entrate in vigore dal 1 settembre.
«L’applicazione del green pass – ha proseguito – mi pare stia andando bene. Sui trasporti ci saranno sempre dei casi di foto di mezzi pieni, ma in generale la preparazione è stata ben fatta».
Per quel che riguarda la campagna vaccinale, invece, si è detto soddisfatto della rapidità con cui sta procedendo. «Sono fiducioso – ha sottolineato – che raggiungeremo l’obiettivo dell’80 % di popolazione vaccinata entro fine settembre. Già oggi siamo al 70 % completamente vaccinato. [I dati sui vaccini danno, ndr.] conforto sia per la ripresa dell’attività produttiva sia per la ripresa della scuola. [Vaccinarsi, ndr.] è un atto verso se stessi, ma anche di solidarietà verso gli altri; di protezione verso la propria famiglia e delle persone con cui si viene a contatto».
Terza dose da fine settembre
In aggiunta a ciò, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha fornito maggiori informazioni, illustrando anche le modalità di inoculazione della futura terza dose.
«La situazione epidemiologica nel Paese è in questo momento stabile. Ad agosto si sono tenute limitazioni molto leggere rispetto ai mesi precedenti e ciò significa che la campagna di vaccinazione è la vera arma che abbiamo. […]».
«La risposta degli italiani alla vaccinazione è molto incoraggiante e positiva. Il segnale più bello sta arrivando dai più giovani, da cui giunge un messaggio di grande fiducia e libertà con un numero molto significativo di vaccinazioni che sono in corso e una percentuale che nei più giovani ha superato alcune generazioni di mezzo. È bello vedere che tra 20-29 anni c’è una risposta molto alta, e anche tra 12 e 18 anni, e ciò offre un’arma in più per la riapertura delle scuole. Il confronto che è in atto porterà alla terza dose, si inizierà a fine settembre. Si partirà dai soggetti fragili e tale indicazione è arrivata anche dall’Ema e il Comitato Tecnico-Scientifico ha già espresso la sua opinione in tal senso».
Scuola, Mario Draghi: “Riapertura in presenza”
Stando alle sue dichiarazioni, dunque, in virtù del successo della campagna vaccinale, la tendenza è quella di riaprire le scuole in presenza. «La riapertura in presenza è priorità assoluta – dice – e spero che presto avremo un numero alto di classi in cui tutti saranno vaccinati e ciò consentirà di allentare le misure e togliere le mascherine. Il messaggio che dobbiamo dare è quindi che il vaccino è l’arma fondamentale per chiudere questa stagione e aprirne un’altra. I vaccini sono efficaci e sicuri». Dello stesso avviso è parso Draghi, il quale ha espresso la sua soddisfazione per la notevole adesione dei giovani alla campagna. «L’adesione massiccia – ha rivelato – dei giovani e la copertura estesa a livello nazionale ci permette di affrontare con una certa tranquillità e con minore incertezza dell’anno scorso l’apertura delle scuole. […] Il 91,5% degli insegnanti ha ricevuto almeno una dose di vaccino».
Sul tema scolastico è intervenuto anche il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. «Ieri, primo settembre, tutte le nostre 8.500 scuole hanno riaperto con il mandato di portare dal 13 settembre tutti i ragazzi in presenza e in piena sicurezza – ha annunciato – Dove ci sono classi di vaccinati, si possono togliere le mascherine e si può tornare a sorridere. Le regole sono quelle del Cts: mascherina, distanziamento e regole di igiene fondamentale».
Successivamente, Bianchi ha fornito alcuni dati in relazione ai concorsi:
«Facendo i concorsi abbiamo messo in ruolo quest’anno 59mila insegnanti, l’anno scorso erano stati 19mila. Di questi, abbiamo inserito 13.908 insegnanti di sostegno, l’anno scorso erano 1.778. Non solo, abbiamo già attivato anche tutte le procedure che si concluderanno in settimana per le supplenze annuali. Abbiamo avviato i concorsi per l’anno prossimo in modo da concludere in due anni completamente la tematica del tempo indeterminato. E nel decreto di agosto abbiamo messo l’impegno di far partire concorsi regolari ogni anno per poter sostituire il turnover previsto fino al 2030».
Lavoro, economia e riforme
«L’economia continua a crescere» ha poi esordito Draghi, spostando l’attenzione sulla situazione dell’Italia ad oggi. «Come sapete – ha specificato – l’economia continua a crescere anche molto più delle aspettative, basta vedere le cifre previste dal Mef a marzo, questo ci dà incoraggiamento e anche il mercato del lavoro va bene. Non credo, però, valga la pena compiacersi troppo di queste cifre. Sono alte, ma è anche vero che siamo caduti in una maniera che non si vedeva da decenni, in Italia nel 2020. […] La vera sfida sarà riuscire a mantenere il tasso di crescita considerevolmente più elevato di quanto fosse prima della pandemia, è lì che si vede la capacità dell’economia italiana di diventare strutturalmente più solida. Intanto vediamo buone notizie».
«Verranno presentate le riforme della concorrenza, del fisco sotto forma di legge delega – ha continuato – [la riforma della, ndr.] giustizia penale approderà in Senato tra poco, quella civile nell’altro ramo del Parlamento. In seguito sarà la volta della parte delle politiche attive del lavoro e le altre riforme, come quella degli ammortizzatori sociali. Poi pensioni e quota cento». Secondo il Premier, in vista delle prossime sfide, serve «una visione industriale che permetta di riformare i lavoratori. Dovremo affrontare il problema fondamentale delle politiche attive del lavoro. È prevedibile che molti settori dovranno ristrutturarsi».
La questione afghana
Infine, il Presidente ha affrontato la questione della crisi in Afghanistan che sta coinvolgendo il mondo intero. Come sappiamo, il paese è caduto nelle mani dei Talebani e molte nazioni, dopo il ritiro definitivo degli USA, si stanno adoperando per aprire corridoi umanitari.
«Sull’Afghanistan – ha confessato Draghi – ci sono moltissime riflessioni da fare per tirare le coordinate del futuro. Oggi è soprattutto sul futuro immediato che dobbiamo impegnarci al massimo per aiutare gli afghani. Ringrazio tutte le forze militari e tutto il comparto difesa degli Esteri per la straordinaria opera di evacuazione che hanno fatto e che conta ad oggi 5mila soggetti in via di ricollocazione in Italia».
«L’Ue indubbiamente è stata abbastanza assente, su certi piani, perché non organizzata. C’è molto da fare. La fuga e il salvataggio degli afghani ha ancora una volta dimostrato la povertà dell’Ue per quanto riguardo la gestione delle migrazioni. Per quanto riguarda gli Usa, assistiamo a una politica annunciata già da diversi anni, che vede la maggiore potenza mondiale pensata in maniera diversa: io non credo al ritiro generalizzato, all’abbandono, all’isolazionismo. Ma evidentemente ci sono linee guida diverse dal passato. Davanti a quella tragedia immane ci sono Paesi che hanno detto: non vogliamo rifugiati. Non so se ricordate. Ma come si fa?».
E a proposito di accoglienza, ha chiarito che si è «individuato un percorso speciale per i rifugiati afghani. All’arrivo sono stati tutti accolti in strutture diverse; è stata data loro subito la condizione di rifugiato e la pratica vaccinale verrà fatta a tutti gli immigrati che verranno. E verrà iniziato per loro un percorso di integrazione».