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Elenoire Ferruzzi: quando la diversità è strumento di visibilità

Al GfVip vanno in scena i siparietti della Ferruzzi, parentesi che lasciano alquanto a desiderare

Elenoire Ferruzzi

Metti un metro di ciglia finte made in Paraguay nemmeno fossi una Bratz uscita con un difetto di fabbrica. Due metri di unghie innaturali, poco igieniche e tantomeno pratiche. Tre metri di arroganza e quattro di presunzione al grido di “sono una donna, non sono una Santa” e sei subito Elenoire Ferruzzi in preda a quei deliri di onnipotenza che altro non possono essere se non siparietti conditi con teatrini scontati e patetici, studiati a tavolino e a favor di telecamera!

Elenoire Ferruzzi e la pessima figura al GfVip

Che la “sorella non gemella” di Jessica Alves sia da sempre alle prese con tutto ciò che va al di là della sua stessa portata è cosa assai risaputa. Basti pensare alle infinite esternazioni su alcune delle prime donne di Mediaset, una delle quali è stata da lei addirittura definita “squallida ricattatrice ignobile e volgare portatrice di batteri”. Poi, che certi “personaggi” siano buoni più per una sagra di paese che per un programma in prima serata, lo avevo già raccontato sul finire di questa torrida estate sul Settimanale Mio, quando avevo letto le anticipazioni sul cast.

Su Chi, il rotocalco diretto da Alfonso Signorini che anche in questa edizione del Grande Fratello Vip ricopre il ruolo di padrone di casa, intervistata da Alessio Poeta, la diva si è autocelebrata definendosi una donna libera., sebbene a parer mio avrebbe fatto prima ad autocommiserarsi.

Io non sono esagerata, sono libera. Sarò il riscatto per tutti quelli che vengono emarginati. Non amo le definizioni: creano distacco e confusione. Io sono oltre. Il mio transessualismo l’ho trasformato in un atto di potere e orgoglio”.

Oltre, sì, ma che cosa? La decenza? Le buone maniere? Oltre quei limiti per cui la libertà si confonde con il diritto di nuocere agli altri, con la presunzione di essere migliori!?!

Certa gente scambia la libertà di espressione e pensiero con la pretesa di sparare scempiaggini. È appena iniziata la nuova edizione del reality più longevo della nostra amata tv e già ne ho gli zebedei pieni delle urla e dei piagnistei di quel fenomeno, non certo televisivo, che se solo fosse nata all’epoca dei freak show, forse, avrebbe avuto un senso!

La strumentalizzazione dell’omotransfobia

Ora non me ne voglia nessuno, e nemmeno provi qualcuno a farmi passare per bigotto, omofobo o discriminatore seriale. Tuttavia, se davvero avesse voluto provare ad essere il riscatto per tutti gli emarginati e un motivo di orgoglio per chi come lei ha affrontato con coraggio un percorso di transizione, avrebbe dovuto evitare di strumentalizzare l’omotransfobia. E nello specifico, di inscenare improbabili vicende amorose facendo passare un ragazzo pulito come Luca Salatino per quello che non è.

Forse avrebbe fatto prima e meglio a restarsene a casa sua. O chissà, magari evitare di urlare per esprimere un concetto quasi fosse una Giorgia Meloni qualunque durante uno dei suoi comizi. Che poi, alla fine, la Meloni, seppur col malcontento di molti, la leader di qualcosa è diventata. Lei, al contrario, non so. Al massimo, potrebbe essere la “Regina del trash”, traducendo letteralmente il significato di quest’ultima parola. 

Per carità, ogni persona che incontri ha una storia da raccontare e sicuramente di drammi, come quello vissuto a causa del Covid-19 che l’ha vista ricoverata in ospedale per mesi e in fin di vita, ne ha affrontati tanti anche lei. Ma a me piacerebbe ascoltare le storie di chi, come Rebecca De Pasquale, nonostante possa essere considerata da ignoranti una persona diversa, ha il coraggio di osare, non trascendendo mai. E perché no, la gentilezza di aprirsi al pubblico in modo delicato!  

Elenoire Ferruzzi: quando la diversità è strumento di visibilità

Quella strana abitudine di sentenziare su ciò che va oltre la propria portata

Cara Elenoire, tu non sei esagerata, sei semplicemente una pessima oratrice e, spesso e volentieri incarni tutto ciò che negli altri critichi aspramente. Pertanto, prima di parlare degli altri, guardati allo specchio e cerca di comprendere quello che evidentemente ti sfugge. 

Con affetto, 

L’irriverente!

Simone Di Matteo

Scritto da Simone Di Matteo

Simone Di Matteo, curatore della DiamonD EditricE, autore, scrittore e illustratore grafico è tra i più giovani editori italiani. I suoi racconti sono presenti in diverse antologie.Nel 2016 partecipa con Tina Cipollari alla V edizione del reality show Pechino Express in onda su Rai2 formando la coppia degli Spostati. Dopo Furore (tornato in onda in prima serata su RAI2 nel marzo 2017) 
è tra gli ospiti del nuovo esperimento sociale in onda su Rai4 Social House. Attualmente è impegnato in una missione segretissima a favore della pace nel mondo.

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