Ellis: “Il mio compito è allenare aspiranti pollici verdi.”
Intervista ad Alice Del Grosso, la “Plant Trainer” che aiuta le persone a scegliere le piante giuste per i loro ambienti.
“Ai tempi non sapevo che le piante che fossero in grado di rispondere alle nostre cure curando a loro volta ed aiutandoci a ritrovare la calma, sono “superpoteri” che ho scoperto nel tempo.”
Queste le parole di Alice Del Grosso, nel raccontarsi a noi di VanityClass.
Alice( ma per tutti è Ellis), è una “Plant Trainer”ovvero colei che aiuta le persone a scegliere le piante giuste per i loro ambienti e a prendersene cura.
“Il mio compito”, spiega Ellis, a chiunque acceda al suo sito web: “è allenare aspiranti pollici verdi.”
Oggi si è raccontata a noi di VanityClass in una bellissima intervista a cuore aperto ospitandoci nel suo mondo.
“Pollice Verde”, aggiuge poi Ellis “Non significa solo annaffiare e far rifiorire un’orchidea, ma è coltivarsi e rinnovarsi costantemente”
Sbirciando nel suo profilo Instagram una frase ha catturato la mia attenzione. Cito testualmente: “Sogni una casa piena di piante? Allena il tuo pollice verde con me.” Un invito ad uno stile di vita migliore sia oggettiva che emozionale?
Quando per la prima volta mi sono avvicinata al mondo delle piante è stato per arredare e rendere più bella ed accogliente la mia casa.
Vivo a Milano e in quel periodo non ero felice del mio lavoro. Il desiderio era quello di creare dentro le mie quattro mura un luogo felice, un piccolo rifugio. Ai tempi non sapevo che le piante che fossero in grado di rispondere alle nostre cure curando a loro volta ed aiutandoci a ritrovare la calma, sono “superpoteri” che ho scoperto nel tempo.
Quello che comunico oggi è che imparare a prendersi cura del proprio verde è questione di allenamento, che non tutti nasciamo con quella sensibilità innata che viene comunemente detta “pollice verde”.
Tuttavia si può esercitare e si può diventare bravi anche se si ha un passato disastroso con le piante, a me è successo. La cosa sorprendente è che in questo esercizio, che ci porta a vedere crescere le nostre piante belle e rigogliose, spesso è anche un percorso di gratificazioni personale, di piccole gioie quotidiane. Un vero e proprio modo in cui riscoprire un ritmo lento ed una calma interiore.
“Per imparare a coltivare con successo le proprie piante da interno”, si legge nel suo libro: “una buona conoscenza delle nozioni è fondamentale ma non sufficiente.” Ci spieghi meglio.
Le piante sono esseri viventi e non esistono manuali d’uso quando si parla di relazioni di cura. Conoscere il nome, la provenienza, le esigenze delle piante che coltiviamo è indispensabile ma non ci sono formule magiche valide sempre.
Per comprendere quale è la posizione giusta in cui collocare una pianta, come annaffiarla, con che frequenza farlo è indispensabile allenare la propria sensibilità ed osservazione. Commettere anche qualche errore che, come in ogni ambito della vita, è sempre molto formativo. L’esperienza è quindi la cosa più importante.
Cito testualmente: “La storia di un aspirante pollice verde può essere raccontata come un viaggio”. Come si racconta questo viaggio e soprattutto come ci si comporta durante il viaggio. Quali gli aspetti fondamentali per viverlo al meglio?
Ogni volta che acquistiamo una nuova pianta è una piccola sfida, o un viaggio se vogliamo.
Possiamo imparare cose nuove conoscendo una nuova specie, sorprenderci per una fioritura mai vista prima, trovare qualche piccolo imprevisto e in ogni caso espandere la nostra conoscenza ed esperienza.
Anche se accolta in senso più ampio la coltivazione può essere considerata un viaggio.
Un passo alla volta ci si immerge nella propria piccola o grande giungla domestica scoprendo cose che riguardano le piante ma anche noi stessi.
Un’esperienza a 360 gradi in cui una piccola gioia come quella che si ottiene propagando una pianta o vendendo germinare un seme si trasformano in soddisfazione personale.
Fiducia nelle proprie capacità ed allenamento alla pazienza, ai ritmi naturali, che purtroppo di questi tempi rischiamo sempre più spesso di perdere.
Ha dichiarato che: “Coltivare le piante in casa è un’avventura che nel mio caso è stata potentemente trasformativa a livello personale.” Le va di raccontarci perché? Cos’è cambiato grazie alla sua passione per le piante?
Creare un lavoro contando sulle mie sole forze, questo è stato potentemente trasformativo.
Partire da una passione e farne un lavoro è un’impresa che richiede dedizione, visione e profondo impegno. Una sfida su più livelli perchè occorre imparare molte cose circa la comunicazione, il marketing, la piccola amministrazione.
Quando un’attività inizia ci si occupa un po’ di tutto e questa è stata una grande scuola. Non posso dire che non mi sia ispirata alle piante anche in questo: ho cercato di mettere buone radici.
Ho creato rete, ho puntato in alto cercando di fare di ogni mia singola “foglia” o progetto una piccola opera completa e ben fatta.
Concentrando in ogni parte tutta me stessa ma senza fretta, al mio ritmo.
È così che fanno anche le piante, posso dire che questo sia stato uno degli insegnamenti migliori ricevuti.