Nel 1987 nasceva uno dei periodi più sentiti in estate a Filadelfia: i Giochi Rionali. Questa manifestazione aveva il potere di raggruppare insieme persone di ogni fascia di età con lo scopo di divertirsi e far divertire la gente che li guardava. Entusiasmo, partecipazione, un tiro alla fune da restare senza forze. Corsa con i sacchi, gioco del cucchiaio, la vozza, il gioco della pasta tutti disputati fino all’ultimo granello di energia con l’incitamento della folla ammassata intorno ai giocatori.
I giochi rionali di Filadelfia
L’obiettivo era quello di creare un lungo momento di gioco che nella competizione univa il paese in un momento di festa. Il segreto per portare tutto il Paese in piazza era dividerlo in rioni e la formula magica per farlo era spezzettarlo in quattro combinazioni di colori avversari: il giallo ed il verde per San Teodoro, il nero e l’arancio per il Carmine, il bianco ed il verde per San Francesco, il rosso ed il bianco per Santa Barbara. In ogni rione è presente una chiesa e proprio da esse hanno ereditato i rispettivi nomi.
Tutta la comunità ha il merito di aver creato la miscela esplosiva che ha generato la festa, il calderone bollente nel quale ha buttato semplici giochi della tradizione popolare e ha poi estratto ancora rovente un paese pronto a mettersi in gioco per il divertimento comune e per un trofeo che raggruppava in se l’allegria, la spensieratezza e la vittoria del rione trionfante. Non si gareggiava solo per il trofeo ma per stare insieme e condividere i momenti delle gare e soprattutto quelli di preparazione in compagnia fatti di gioie e fatiche.
L’evento
Competizione, divertimento e amore immenso per Filadelfia. Queste le parole chiave scelte per lanciare il ritorno dei giochi rionali dopo sette anni di assenza.
Si sa ogni gara prevede un vincitore ma negli anni si è perso il concetto di sana competizione, di divertimento e di unione fraterna. Questo ideale purtroppo è stato perso di vista da molte persone il cui unico scopo era diventato un trofeo privo di valore, senza soffermarsi a pensare cosa chiedesse veramente il proprio rione e la gente che li guardava divertita.
Le cause che hanno portato a sette anni di silenzio sono comunque tante e complesse e non è questo il tempo né lo spazio per analizzarle. Ciò che importa è il motivo per cui questo silenzio è finalmente stato interrotto. Questo motivo altro non è che l’amore immenso per Filadelfia e per i rioni a cui tutti i cittadini sono indissolubilmente legati.
I giochi rionali non appartengono ad alcuna associazione, a nessun movimento politico, a nessuna specifica amministrazione tantomeno ad alcun caporione. I giochi rionali sono fatti di legami costruiti nel tempo e tramandati grazie al richiamo dei propri colori, grazie ai sorrisi e agli abbracci dei bambini, le pacche sulle spalle dei più grandi, gli sfoghi e le gioie condivise ma soprattutto il tempo passato insieme.
Dopo 7 anni il rione San Teodoro riporta in campo tutti gli altri rioni
Quest’anno nessun trofeo in palio ma ciò non toglie valore e importanza a questo momento tanto atteso, ripartire senza proprio per riscoprire la vera essenza dei giochi della fratellanza. Questa edizione denominata appunto speciale è stata aperta alla partecipazione di chiunque abbia a cuore una delle tradizioni più sentite di Filadelfia. La loro non é una lotta di appartenenza ma la rivendicazione di una presenza.
Assenza e silenzio di questi anni sono stati solo apparenti perché i ragazzi non hanno mai abbandonato o dimenticato nulla. Al rione San Teodoro, vincitore non solo delle ultime quattro edizioni prima dello stop di questi sette anni ma anche dell’edizione speciale che si è svolta il 14 agosto, va sicuramente il merito di aver riportato in campo gli altri rioni facendogli ritrovare la voglia di rimettersi in gioco e soprattutto riscoprire l’importanza di stare insieme.
In ogni singolo rione la nostalgia e la voglia di tornare in piazza è sempre stata forte e proprio questo desiderio ha portato i ragazzi a ricominciare da loro stessi trovando punti d’incontro per un obiettivo comune: riportare in piazza i giochi rionali. L’augurio è quello di ritrovarsi il prossimo anno tutti insieme in quella grande piazza pronta ad accogliere giocatori e tifosi.
Dai fondatori passando per l’associazione Agorà, ora il testimone è in mano ai ragazzi che guardano al futuro
Non sono mancati i ringraziamenti ai fondatori di questa tradizione ed a chiunque abbia aiutato a portarla avanti negli anni. Un ringraziamento è stato rivolto all’associazione Agorà che ha organizzato i giochi nelle ultime edizioni fino al 2016, il loro lavoro è stato tanto prezioso quanto criticabile.
Ai ragazzi ora la responsabilità di tramandare alle future generazioni la magia di questa tradizione con tutte le difficoltà che comporta in un mondo in cui l’aggregazione sociale ha cambiato volto e dinamiche, le strade sono spesso vuote e lo spopolamento continua ad affliggere il nostro paese.
I filadelfiesi proveranno con tutto il loro entusiasmo a non perdere di vista l’obiettivo contando sulla collaborazione e partecipazione di tutta la comunità.
Non si può distruggere tutto questo per una mancata vittoria accusando chi lavora per la buona riuscita dei giochi e chi si impegna a coinvolgere più gente possibile per poter portare il proprio rione alla vittoria non perdendo mai di vista però l’unico vero scopo: DIVERTIRSI.
Ora bisogna ripartire e ricreare, lavorare per rivivere emozioni così e provare a ricostruire tutto ciò. Lo chiedono i tanti ragazzi che le notti così non le hanno mai vissute.
I confini non sono limiti ma strisce di partenza. Strisce sulle quali si accalcano i bambini, i ragazzi, gli adulti pronti per rimettersi in gioco a conquistare la loro prossima vittoria.
Articolo a cura di Francesca Ruscio