George Clooney si prostra al cospetto del vero re di Laglio, (Da) Luciano.
Il “mitico” George Clooney si ritrova “Da Luciano”, storico volto della cittadina lacustre dopo il dramma conseguente frane, crolli, esondazioni e piogge torrenziali.
Fa sorridere, ma per le persone del luogo è un po’ come trovarsi con due Vip a confronto: il celebre bottegaio Luciano Motti, e “George”, l’amico americano di Laglio. (Che all’inizio era visto con sospetto a causa del viavai di curiosi e scossoni alla consueta calma locale)
“Il Luciano“, è un’icona della zona e non solo. Per una vita intera è stato il macellaio del paese, offrendo prodotti di altissima qualità (quanti ricordi con la sua bresaola valtellinese!).
È nei pressi della sua bottega dal sapore retrò che George Clooney ha parlato. Ed è con lui che si è fatto felicemente fotografare. Come a dire, il Golia hollywoodiano che si inginocchia davanti a un (grande e tenero) Davide di un borgo tutto italiano.
Come è noto, il famosissimo attore si è innamorato molto tempo fa del nostro Paese, e della zona che costeggia il lago di Como. O, più specificatamente, di Laglio, una piccola perla di bellezza, concetto esteso a luogo e abitanti, lo ha conquistato, tanto da farne casa sua per buona parte delle sue estati.
George Clooney e l’amore per Villa Oleandra
La star è rimasta così affascinata da spingerlo, non a caso, ad acquistare la splendida magione settecentesca “Villa Oleandra“. La folgorazione fu del tutto casuale: rimasto a piedi con la sua Harley Davidson davanti all’imponente immobile degli “eredi del ketchup” Heinz, Clooney si prodigò immediatamente per poterla acquistare. Era il 2002 e da allora, è il suo buen retiro: una casa dove sentirsi tanto blindato dagli occhi più molesti del mondo, quanto protetto dall’abitudine dei suoi (com)paesani cittadini.
Consuetudinariamente, il primo ad accoglierlo fra questi è il Sindaco Roberto Pozzi, che, prima dell’arrivo della celebrità, organizza al meglio privacy e sicurezza. (Fermarsi nei pressi della villa è vietato esclusivamente per i non residenti). In breve, un patto non scritto fra la discreta realtà lariana, e papà Clooney.
Negli anni, sono stati molti gli ospiti famosi della villa: il carissimo amico di sempre Brad Pitt, con e senza le ex mogli Jennifer Aniston, prima, e Angelina Jolie a seguire, l’adorata Julia Roberts, protagonista di più pellicole con Clooney e lo stesso Pitt, con i tre figli avuti dal marito Moder (col quale festeggia ben 19 anni di matrimonio). Altri ospiti famosissimi (e blindatissimi) sono stati i coniugi Obama, il regista Steven Soderbergh della saga cinematografica “Ocean’s 8”, Cindy Crawford e famiglia (compresa una giovane Kaia Gerber), Mr&Mrs Douglas, aka Catherine Zeta Jones e il consorte Michael, e Matt Damon. Fra gli italiani, Francesco Facchinetti e la ex Alessia Marcuzzi, Elena Santarelli. Spiccano, infine, i Sussex Harry e Meghan Markle, che sono stati ospiti durante la loro luna di miele nel 2018. (Era ancora lontanissima la Megxit dalla Casa Reale Britannica)
Nella stupenda villa che si affaccia direttamente sul lago, in mezzo ad un panorama mozzafiato, soggiornano per le vacanze italiane, dopo l’impossibilità di venire la scorsa estate, anche la moglie Amal e i loro gemelli Ella e Alexander.
(Fun fact: a detta del divertito Clooney, entrambi i figli parlano perfettamente italiano, a differenza dei genitori, e usano la lingua anche per esprimere dissenso!)
Il lago di Como oltre il gossip: George Clooney racconta al mondo della tragedia idrologica del basso lariano
Purtroppo, oggi, Clooney e lo stesso Pozzi non sono protagonisti del gossip, ma testimoni(al) loro malgrado di una terribile situazione, quella del maltempo che ha devastato la zona del nostro patrimonio lariano, da Currò, Blevio, Brienno (tuttora raggiungibile solo a piedi, con una cinquantina di sfollati), la blasonatissima Cernobbio, che nel dissesto ha dovuto temporaneamente chiudere anche l’hub vaccinale a Villa Erba, voluto da Guido Bertolaso.
Fra le altre cittadine più colpite, ci sono Carate Urio, dov’è crollato un ponte, e, inevitabilmente, anche Laglio, travolto da una frana che ha spazzato via case, interni, ricordi di una vita -quella lacustre- che vive ancora del sapore e del fascino sublime di un’atmosfera che sì, cambia, ma non si sottomette alla frenesia imposta dalla globalizzazione contemporanea.
Tuttavia, in tutta la zona, questi giorni di intense piogge e inaudita entità di temporali, hanno raggiunto livelli drammatici, tali da far sopraggiungere pure il Governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana, a fianco della Protezione Civile.
Il Governatore ha ringraziato l’operato di tutti, inoltrando immediatamente una dichiarazione formale di stato di emergenza per la zona comasca, oltre che per le province di Varese, Lecco, Sondrio e Mantova.
Un’infinita e spaventosa quantità di acqua e fango riversa nel lago, che ha messo a dura prova tanto il territorio, quanto i suoi abitanti. Parte di questa fanghiglia ha bloccato anche le porte di casa Clooney.
Per dare una mano, l’attore si è tolto i panni di residente straniero (non è la prima volta che si mostra come “uomo”, anziché divo solidale di cui far parlare) per essere un paesano partecipe.
L’intervista a Clooney: un semplice (poco) vip nei pressi della Bottega della famiglia Motti
L’attore si è recato in prima persona dal sindaco Pozzi per capire come aiutare, ed è stato individuato dai giornalisti che lo hanno intervistato nei pressi di uno dei luoghi simbolo della cittadina e del suo migliaio di abitanti, “Da Luciano”.
Da lì ha spiegato al mondo quanto a Cernobbio la situazione fosse grave, sottolineando poi
“Ma qui a Laglio è persino molto peggio; ci potrebbero volere anni e milioni di dollari prima che si risolva. Sarà dura…”
Ciononostante, alla domanda sulla possibilità che il posto possa tornare com’era, replica con forza e ottimismo:
“Ma certo, questa cittadina è qui da sempre, e così continuerà, e diventerà più forte. […] Questo è un paese molto resiliente”
Concludendo poi:
( In italiano -fra un sorriso imbarazzato e provato per il tempo speso a mostrare solidarietà, senza alcuna voglia di speculazione- ai lariani) con:
“Scusa, non parlo molto bene italiano!”
Ad ogni modo, fra i tanti uomini di mondo e dal sorriso sempre sul volto, a illuminare il lago c’è il posto giusto per il cuore. Sì, vale anche per quello, grande e “ordinario e alla buona”, (come l’outfit, costituito da una semplice polo blu e dei jeans), di George Clooney.
Quel posto, quel ritrovo, gli abitanti lo trovano Da Luciano.
Il cuore di Lario che si ritrova, come George, Da Luciano
Il Luciano è un uomo d’altri tempi. Di quelli che te li ricordi regolarmente, e regolarmente con le sue bretelle e il suo irrinunciabile grembiule.
Di quelli, che gli altri tempi, in cui Laglio era solo uno fra i tanti, bellissimi, posticini sulle rive del lago, se li ricorda bene. Il Signor Motti, era il macellaio locale, un “uomo del fare”. Di quei tempi che vagheggiano solo nella memoria dei Millenials cittadini, dei più anziani, e, sfortunatamente, sono noti solo nelle piccole realtà, per quanto concerne i giovanissimi della Generazione Z.
Una di quelle persone che non ha mai perso le speranze e non si è mai arreso o lasciato intimidire dalle mode passeggere. Il Signor Motti, è pertanto, un uomo che immaginereste nelle fotografie in bianco e nero, o accanto alla compagna di una vita. Proprio come nella sua bottega, con la sua Marilena.
Un uomo sorridente, piacevole da ascoltare, nonostante il carattere di non troppe parole, gioviale ed accogliente. Che non si perde in chiacchiere, e soprattutto mai d’animo.
Un signore di mezza età con la capacità di fare un passo indietro per andare verso un futuro, forse, non programmato, tuttavia col coraggio di cambiare; un papà che ha saputo essere felice marito, perno dell’amata famiglia.
Con la moglie, hanno lasciato che i figli Andrea, il maggiore, e Alessandro, il più giovane, si sentissero liberi di viaggiare (quest’ultimo ha vissuto a Londra per qualche tempo), ottenendo l’effetto di un recupero delle proprie origini. Un retaggio rinnovato.
Quella voglia di tradizione di famiglia amata dal divo e non solo
I ragazzi hanno reinventato la macelleria del padre, facendola diventare una bottega, dove concedersi il primo caffè del mattino, godersi il sole di fronte a un aperitivo prima del pasto. Tutto è rigorosamente preparato secondo tradizione e cura.
Si può altresì pasteggiare, danzare (erano molti gli eventi live e swing davanti al locale) fino a sorseggiare un drink durante l’happy hour, arrivando fino a sera, per godersi la magnificenza del lago e delle luci che vi si rispecchiano.
In più, c’è l’occasione di acquistare prodotti locali eccellenti, da vini a, nemmeno a sottolinearlo, delizie per il palato. I ragazzi hanno mantenuto lo charme d’antan con una rivisitazione attuale, non dimenticando, ad esempio, di aggiungere una macchina del caffè vintage Faema, che ben si sposa con l’ambiente e la Berkel di Luciano. Andrea e Alessandro accolgono personalmente i clienti, così come mamma Marilena, dalla tempra tenace e dolce come il marito…
Che, per i buongustai, non fa mai mancare la tartare tagliata personalmente a coltello ogni giorno, (perché di stare con le mani in mano, non se ne parla!)
Piccolo gioiello di tradizione e conduzione familiare, Da Luciano fa leva proprio sulla cooperazione di tutti i suoi componenti.
Con il passare degli anni di attività, hanno pensato di aggiungere il carretto dei gelati, un bellissimo dehors riparato, con la possibilità di attraccare e servire la clientela che giunge in barca (tramite l’App DA LUCIANO ON THE BOAT), tour sul lago e il servizio delivery (soprattutto a seguito delle restrizioni causate dal Covid-19, che hanno influito enormemente sull’economia del turismo).
Anche la famiglia Icardi ha approfittato del servizio, con tanto di ringraziamento social attraverso una storia di Instagram di Wanda.
Non meno accattivante, restando letteralmente in famiglia, il cugino di Alessandro e Andrea, Fabio, ha creato un rental dell’intramontabile Vespa per divertenti e singolari tour fra strade e scoscese intorno al lago.
Non solo Jet-Set e Villa Oleandra: l’Albergo Diffuso Ca’ Spiga
Il compra-mangia-bevi è dunque la filosofia della famiglia, che nel tempo, dopo il lascito della casa della nonna a favore dei nipoti Ale e L’Andrea, non ha spaventato i ragazzi. I due hanno ridato vita all’immobile, pezzo per pezzo, sporcandosi e tingendosi le mani, letteralmente.
È loro l’idea di trasformarla in un delizioso e pittorescoBed&Breakfast, Ca’ Spiga, che nel tempo, su progetto di Andrea, geometra, e di Alessandro, esperto in comunicazione, hanno ampliato fino a farne un’autentica chicca, un Albergo Diffuso, di charme e dalla grande convivialità, romanticismo, passione per il dettaglio e le molte storie da raccontare, fra le sue stanze con terrazza, Lavanda…
Storie di bellezza italiana, storie che fanno parte dello spirito italiano più vero
Analogamente a intraprendenza, sacrificio, forza, carattere, voglia di fare e sopportazione dei brillanti Motti, queste stesse caratteristiche sono comuni negli abitanti di questi luoghi.
Tutti hanno cercato di snellire il lavoro alle squadre di soccorso, sempre essenziali e provvidenziali; nonostante il loro dolore di fronte alla devastazione, e ai ricordi trascinati via da un incessante flusso melmoso, hanno trasmesso quel loro spirito anche ai tanti turisti.
Molti di loro, proprio come il celeberrimo degli States, si sono prodigati ovunque ad aiutare e soccorrere, non solo emotivamente, i residenti di quei luoghi. Hanno spostato massi, cercato di togliere acqua e fango che impediva accesso a case e strade.
Per tornare al punto, il marito di Amal ha sempre sostenuto l’Italia: l’anno scorso, dispiaciuto per l’impossibilità di raggiungerla, non ha mancato nel far sentire la sua presenza e vicinanza durante la prima, devastante ondata dell’emergenza sanitaria. Ha, difatti, organizzato un’asta per essere suoi ospiti alla Villa per raccogliere fondi da donare agli ospedali lombardi. Un segno di eterno amore verso questa terra.
Luoghi magici, surreali per cotanta bellezza, resi travagliati proprio dalle acque, in un paradosso della natura, che ha permesso a quei luoghi di risplendere e fare della zona una tipicità invidiata nel mondo.
L’autenticità italiana di George, l’anti divo americano
Un grandaffare e un gran darsi da fare si scorre sulle rive del lago di Como. Maniche rimboccate, occhi lucidi, facce rattristate, teste visibilmente scosse, benché rialzate.
“Un luogo storico… e tale tornerà, ancora più forte” ripetiamo le parole dell’attore. Senza alcuna recitazione. Fra detriti e frammenti di vita, essenza, valori di una volta.
Come quelli che il Luciano ha saputo trasmettere alla famiglia, ai tanti amici, e all’americano di Laglio. A tal riguardo, è questa la resilienza, accompagnata dallo spirito nel fare e reagire di cui parla, fiero, George (Clooney, ma in questi posti, poco importa. Qui basta farsi voler bene, e pensare al suo storico barbiere Achille, per commuoversi un po’: purtroppo, dopo ben 72 anni di onorata attività, ha chiuso lo scorso, funesto, anno).
Certamente, dopo essere stato a lezione di resilienza, George Clooney, da oggi, amerà ancora di più, ricambiato, la sua piccola parte d’Italia,
In questo luogo dove George Clooney diventa l‘anti-divo per eccellenza, (vaccinato e green-bypassato come ci auguriamo per gli italiani ancora restii , è sempre pronto ad aiutare la “sua Laglio”, fra un giro di omaggi a soccorritori e abitanti.
Non senza un saluto al vero “re”, (il cui locale storico, caso vuole si trovi esattamente in via Vecchia Regina) il VIP del lago. Luciano
Oggi il sole è tornato a splendere.
Sospeso in una commistione di tenerezza, sgomento, orgoglio, speranza, gratitudine, in un fugace attimo di tempo-non tempo, il pensiero vola, esattamente come l’Aquilone di Pascoli:
“C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi, d’antico…”
A cura di Veronica Fino