Oggi è la giornata internazionale contro la pedopornografia, l’intervento per i lettori di VanityClass di Vincenzo De Feo presidente di Mai Più Solo
Oggi è la giornata internazionale contro la pedopornografia. Nel 1995 e nel 1996 ho avuto l’onore di prestare la mia conoscenza informatica relativa al cybercrime per operazioni di contrasto alla pedopornografia, qui a Milano. Ho firmato documenti che mi autorizzavano ad avere la “placca” con il fregio militare dell’Arma, sono salito a bordo di un’autovettura militare, ho partecipato da tecnico informatico al blitz per gestire il sequestro di computer da portare al comando di Moscova da “aprire” per rilevare i contenuti degli hardisks, insieme alle persone colte in flagranza di reato. All’epoca non esisteva la Polizia Postale, i reati di pedofilia, pornografia minorile, e di seguito tutti quelli legati all’uso criminale della Rete, per ovvi motivi, erano pochi. Con il diffondersi a tutti i livelli sociali, culturali, e geografici dell’uso di Internet, come si può immaginare, questi indici all’epoca irrilevanti, oggi sono diventati molto preoccupanti.
Dopo ben 26 anni, la situazione è fuori controllo, per quanto ritenga personalmente che il lavoro degli inquirenti sia di alto livello e grande professionalità. Basti pensare all’operazione conclusa con successo della Polizia Postale in collaborazione con la Polizia Tedesca. Sono riusciti a neutralizzare un pazzo criminale dalle apparenze innocue e insospettabili che sul darkweb aveva contattato e ingaggiato una killer per punire una donna che si era negata alle sue attenzioni sentimentali, con l’intenzione di sfigurarla per sempre e causarle handicap fisici permanenti. Follia pura!
Giornata internazionale contro la pedopornografia. I valori
Autorevoli fonti di informazione, una su tutte la Polizia Postale, parla oggi, di valori molto preoccupanti. Sono aumentate le segnalazioni sull’abuso sessuale offline: 70,5% nel 2019 contro 67,9% nel 2018 e in aumento sono anche gli abusi sessuali avvenuti sulla rete, in particolare l’adescamento online: 9,6% nel 2019 contro il 6% nel 2018. La maggior parte delle vittime di abuso ha meno di 10 anni (47% dei casi), il 26% è compreso nella fascia di età 11-14 e il 27% ha dai 15 ai 17 anni; mentre il 74% delle vittime sono bambine (nel 2018 erano il 69%). Analogamente al 2018, il responsabile in più della metà dei casi (62%) è un membro della famiglia. Sono i dati del dossier “Abuso sessuale e pedofilia”, relativi all’attività di Telefono Azzurro nel 2019. (fonte: ANSA).
Cosa fare
“La lingua batte dove il dente duole” mi verrebbe da dire. Gli anelli deboli sono sempre gli stessi. L’ambiente domestico e la famiglia, e il mondo della formazione scolastica, dove si preparano le future generazioni ad affrontare la vita, da buoni cittadini.
Grazie all’ex. Ministro Marco Bussetti e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che l’ha promulgata nell’agosto del 2019, il mondo scolastico ha visto la reintroduzione dell’Educazione Civica, a prima firma dell’Onorevole Massimiliano Capitanio. Personalmente credo sia una buona attività di evoluzione dell’istruzione. La rete nasconde ancora troppe trappole, spesso sconosciute agli utenti. e ha in sè una caratteristica fatale per contrastare il cybercrime. La dipendenza che l’uso dei Social provoca, attirando in modo mascherato e incidendo sulla dopamina che genera l’uso degli smartphone. Senza una profonda e corretta formazione, è quasi impossibile vincere queste battaglie. Da ultimi e non per scarsa importanza, ci siamo noi, membri della società civile, con un’attività solidale, ma anche la nostra esperienza e conoscenza, a rendere consapevoli famiglie, adolescenti e anche le Istituzioni, ove il caso le richieda.