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Gli astronauti bevono la loro pipì | Strano ma vero

A bordo della stazione spaziale ci si abbevera grazie ad un sistema che rende potabili le urine dei passeggeri

Gli astronauti

Vi siete mai chiesti con che cosa gli astronauti brindino ai propri successi? Non c’è dubbio: lo sbarco sulla Luna sarà stato celebrato con un buon calice di urina.

Gli astronauti bevono la loro pipì | Strano ma vero
Fonte: Web

Curiosità: gli astronauti bevono la loro pipì, lo sapevate?

Questi leggendari professionisti di cui ognuno di noi, nell’infanzia, avrebbe voluto emulare le gesta da adulto, tracannano la loro medesima urina dopo averla resa potabile attraverso un sistema di depurazione. “Urine Processing Assembly (impianto di trasformazione dell’urina)”, così è chiamato.

Se la cosa vi repelle, fareste meglio ad interrompere la lettura, poiché segue di peggio: oltre alle escrezioni renali proprie e dei colleghi, gli astronauti assumono quelle degli animali presenti a bordo della Stazione Spaziale, generalmente topi portati in missione ai fini di esperimenti.

Tra i primi a rivelarlo è stato il comandante Chris Hadfield, nel 2013. L’anno successivo è stata la volta dell’italianissima Samantha Cristoforetti che, in una nota del suo diario di bordo dell’8 dicembre 2014, racconta:

Trasformare il caffè di ieri nel caffè di domani. Ricicliamo l’urina a bordo grazie a un’attrezzatura chiamata Urine Processing Assembly o UPA, da cui si ottengono due prodotti: uno che diventerà acqua potabile dopo un ulteriore trattamento nel Water Recovery System, e poi gli scarti, un concentrato di tutta la roba nella vostra urina che non volete certamente che entri a far parte della vostra futura tazza… em, sacca di caffè. Se siete tra quelli che trovano questo piuttosto fastidioso o perfino disgustoso, cercate di vederlo in questo modo: la nostra nave spaziale Terra è, fra le molte altre cose, un gigantesco UPA. Semplicemente, non siamo abituati a pensare alla storia precedente delle molecole d’acqua nella nostra bevanda: non avrebbe molto senso, vero? Nemmeno sulla ISS ci pensiamo”.

Nello spazio sembra imperare un solo motto: “che nulla vada disperso”. Difatti, non è la sola urina ad essere riciclata, ma anche il sudore e il vapore acqueo del respiro.

Per zittire i più schifiltosi, il noto filosofo francese Lavoisier chioserebbe: “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”.

José Murado Morales

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