Ciao, io sono Kira, una cagnolina protagonista di tante operazioni di salvataggio con i Vigili del Fuoco di Cagliari.
Questo è il racconto, a posteriori, della mia storia.
Kira, la Border Collie che si sentiva un Vigile del Fuoco
Sono salita sul Ponte dell’Arcobaleno lo scorso 21 Gennaio, e vorrei raccontarvi più da vicino la vita di un cane da soccorso. Più precisamente, io ero in forza all’unita cinofila con il gruppo di Vigili del Fuoco di Cagliari, in Sardegna.
A dare notizia della mia dipartita, è stato il sito del Comando Regionale della Sardegna. Una nota dalla quale ho sentito tutto il ringraziamento e l’affetto nei miei confronti. Ero nata il 14 febbraio 2004, perciò ero un po’ in là nell’età. Ma –sappiatelo– non ho mai mancato una missione!
La pioniera delle Unità cinofile Sarde
Mi avevano definita “la pioniera della Componente Cinofila dei Vigili del Fuoco”, e il mio conduttore era il Vigile Coordinatore Gavino Fiori. “Pioniera” perché sono stata fra le prime sedici unità cinofile del Corpo Nazionale, con all’attivo ben 8 anni di ricerca.
Infatti, dal 2005 al 2015, insieme al mio conduttore, abbiamo aiutato, per primi, la creazione del Nucleo cinofilo Vvf sardo. Con lui, abbiamo inoltre aiutato ad istruire altre squadre.
Come già sottolineato, ho partecipato a “innumerevoli” operazioni di ricerca, con esito quasi sempre positivo.
I salvataggi nelle zone disastrate: Capoterra, L’Aquila e il Ponte Morandi
In particolare, ho lavorato molto col mio umano, Gavino, per ritrovare i dispersi nelle zone colpite da terremoti e alluvioni. Nel Cagliaritano, a Capoterra, ho fatto da guida ai colleghi a quattrozampe nell’alluvione, in seguito ho seguito pure altre emergenze in tutta la Sardegna, oltre che nel terribile terremoto dell’Aquila nel 2009. Non meno devastante è stato lo strazio del crollo del Ponte Morandi a Genova.
Noi cani da soccorso siamo addestrati attraverso il gioco, con premi al ritrovamento degli oggetti nascosti. Ma quando ci troviamo di fronte alle emergenze vere, il gioco lo dimentichiamo, siamo consapevoli di quello che diventa per noi un dovere: aiutare, non importa come né se.
E non avete idea di ciò a cui assistiamo, dell’ansimare costante, del silenzio che ci serve per concentrarci. Per ritrovarci, al fine di ritrovarvi.
Ma andiamo per ordine…
L’addestramento cane/conduttore
Prima di ogni altra cosa, gli umani pre–selezionano le razze canine che ritengono “statisticamente più affidabili”, per la predisposizione al particolare tipo di apprendimento e per taglia normalmente media. Tuttavia, ciò non implica esclusione a priori di una razza, ma quelle più utilizzate e versatili per la tipologia di soccorso sono: Pastore Tedesco e Belga Malinois, Border Collie, Labrador e Golden Retriever. (I Terranova e i San Bernardo sono cani da ricerca di montagna e di salvataggio acquatico).
I cani selezionati, con i loro proprietari, frequentano delle scuole specifiche. Fra le più note c’è quella di Volpiano (TO).
(Quante ne abbiamo fatte, io e i miei amici a quattrozampe a quegli umani intenti a farci imparare… come se fossero cose che già non sapessimo fare!)
Contrariamente a tutte le altre unità cinofile come Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, il conduttore del cane, che diventa parte integrante dei Vigili del Fuoco, ne è anche il proprietario.
Questo ci permette di essere in simbiosi con l’uomo.
A scuola frequentiamo per circa 9 mesi un corso intensivo, con due test teorico-pratici, che devono essere brillantemente superati da entrambi, pelosi e bipedi.
Il duro compito del salvataggio
Salvare gli altri è un compito che spesso si fa due volte: con le persone sconosciute, ossia le vittime, e i nostri umani.
Noi animali a volte cadiamo sul campo in queste operazioni, ma, prima che ciò avvenga, restiamo sempre forti e fermi sul nostro compito.
Di conseguenza, non abbandoniamo nessuno, o almeno così proviamo a fare.
La paura, inevitabilmente, esiste, ci attanaglia, quando le zampe non hanno presa solida, il pavimento diventa fangoso e ti trascina via, o quando taglia i polpastrelli delle nostre zampine. Quando annusiamo e sentiamo ancora i respiri, flebili.
Ebbene, noi sentiamo la paura: la nostra, la vostra, ma è nostro dovere salvarvi.
Mettervi davanti al resto.
E per quanto questo vi sembri scontato, ci vuole coraggio.
Come quello che ha dimostrato il neo-arrivato Angelo, il cane scomparso a causa degli incendi che faceva da guardia al suo gregge. Starà benissimo, non preoccupatevi! Gli farò da guida io stessa: d’altronde, era la mia specialità!
In breve, vorrei solamente dire a tutti voi, che il coraggio che mostriamo noi animali a dare le nostre vite, metterle in pericolo, non lo ripagate lasciandoci morire di stenti, o abbandonandoci chissà con chi o chissà dove.
Come fareste senza di noi?
Alla luce di tutto questo, infine, provate a pensare se non ci fossimo noi animali, non solo intesi come noi delle unità cinofile, ad aiutarvi e a salvarvi la vita: come fareste?
Ci abbandonereste ancora?
Sono semplici riflessioni di un cane la cui natura, nonostante tutto, rimane quella di amare l’uomo più di se stesso.
Niente di straordinario, dunque, per noi. Questo è esattamente ciò che a un animale riesce meglio.
Tuttavia, le parole di saluto del mio Comando:
“Tutti i Vigili del Fuoco e in particolare le unità Cinofile Regionali e Nazionali sono Orgogliosi di aver avuto un collega a quattro zampe come Kira”
mi fanno scodinzolare forte anche da Quassù.
Parole colme di lacrime, affetto, stima e amore: quelle che io mi porto, nel mio luogo d’ Ognidove.
Se potete, riflettete sull’importanza animale nelle vostre vite.
Zampine,
Kira
A cura di Veronica Fino