“El elefante y la paloma” (“l’elefante e la colomba”) così li chiamavano Diego Rivera e Frida Kahlo per via delle loro fattezze fisiche così diverse. Lui alto, robusto e imponente; lei minuta, esile e indebolita dalle gravi ferite in seguito all’incidente del 1925 in cui rimase coinvolta.
“Ho subito due gravi incidenti nella mia vita… il primo è stato quando un tram mi ha travolto e il secondo è stato Diego”.
Frida e Diego si sono sposati nel 1929 quando lei aveva 22 anni e lui 43 con già alle spalle tre figli e due matrimoni.
La storia d’amore tra questi due artisti messicani non era destinata ad essere facile e lineare, considerate le inclinazioni di entrambi all’adulterio. Per tutta la vita ebbero diversi amanti, anche in comune (come ad esempio la fotografa Tina Modotti). Ma la poliomielite infantile e l’incidente che ha distrutto Frida all’età di 18 anni non sono stati niente in confronto alla frustrazione e al dolore di scoprire l’infedeltà di suo marito con la sua sorellina Cristina. Chiese difatti il divorzio nel 1939 ma decise di risposarsi con lui nel 1940 a San Francisco e di rimanere insieme fino alla morte di lei.
Nonostante la loro relazione sentimentale risultasse anticonvenzionale, l’energia generata li nutriva reciprocamente e ha portato questo legame a durare per oltre vent’anni.
Per molto tempo l’abitazione dei due coniugi fu Casa Estudio, situata nel quartiere di Sant Angel, prima del ritorno di Frida alla casa natale (Casa Azul).
La prima casa di Frida e Diego: architetto Juan O’Gorman
La casa studio di Diego e Frida non è la tradizionale rappresentazione di casa intesa come focolare domestico, ma è altresì il racconto delle loro vite, della loro storia d’amore e di arte. Nel 1931 Diego ne commissiona la progettazione all’architetto J. O’Gorman.
Juan O’Gorman progettò una delle prime strutture architettoniche funzionaliste dell’America Latina e a proposito della sua opera disse che “la casa fece molto scalpore perché mai fino ad allora si era vista in Messico una costruzione la cui forma derivasse totalmente dalla funzione”.
In questa foto si vede chiaramente che la particolarità di questa casa consiste nell’essere divisa in due corpi distinti collegati solamente da una passerella al secondo piano. Uno più grande e possente colorato di rosso sede dello studio di Diego e uno più piccolo dipinto di blu destinato a Frida. Casa Estudio è la materializzazione delle vite dei due artisti, della loro forza e autonomia.
Le differenze tra le due parti della casa sono evidenti persino nell’elaborazione delle scale, pur rispettando i principi dell‘architettura razionale. Una diretta, solida, senza deviazioni e l’altra spezzata dal dolore, dagli incidenti e dalle malattie rispecchiando così le vite dei due protagonisti.
Anche la passerella di collegamento porta con sé una simbologia forte. Il ponte sottolinea implicitamente l’indipendenza delle due vite che per essere unite devono essere separate. Ma nonostante sia presente un collegamento diretto tra le due entità, la scelta di un percorso articolato non è casuale: bisogna salire attraverso scale esterne fino al terrazzo, passare da un corpo all‘altro esposti al sole o alle intemperie e giungere negli spazi quotidiani dell‘altro.
Casa Estudio è l’emblema di questa coppia pazzesca che si ama e si fa male per tutta la vita.