Nel 1882, una donna passata alla storia con lo pseudonimo di “Mademoiselle X” si recò nell’ambulatorio del neurologo francese Jules Cotard. Lamentava fastidi dei quali il medico fece fatica a capacitarsi: ella non percepiva più il possesso di stomaco, intestino, nervi, cervello e torace e sospettava di essere morta. L’episodio sancì l’esistenza di una rarissima patologia oggi nota come “la Sindrome di Cotard”, per la quale l’indisposto si dichiara convinto di essere privo di vita nonostante i suoi deliri di negazione vengano smentiti dai fatti.
La Sindrome di Cotard, una patologia strana ma vera!
Secondo gli studi più accreditati sulla materia, il tutto è imputabile a un’interruzione patologica delle fibre nervose che connettono il centro delle emozioni alle aree sensoriali. Il soggetto colpito avverte un inesorabile distacco emotivo dalla realtà che lo circonda. Pertanto, riscoprendosi incapace di provare emozioni, giunge alla conclusione di essere deceduto. Ai giorni nostri, la patologia in oggetto non ha tardato a mietere le sue vittime, anche denominate “cadaveri che camminano” e “morti ambulanti”.
L’esempio più lampante risale a meno di un decennio fa. In seguito a un incidente aereo su un volo da Londra a San Francisco, Esmé Weijun Wang perse conoscenza per quattro ore. Una volta rinvenuta si persuase che medici e infermieri, informandola di un suo temporaneo collasso, le mentissero. Era certa di essere trapassata, così smise di mangiare, bere, parlare e lavorare, ma i suoi congiunti intervennero in tempo salvandole la vita. Quella di Esmé è una storia a lieto fine.
Tuttavia, i “cadaveri che camminano” si sono spesso tolti una vita che credevano di avere già perso. Non a caso, alcuni hanno appiccato su di sé il fuoco per purificare la propria anima. L’insidiosa malattia si accompagna a numerosi sintomi. Tra questi ansia, autolesionismo che culmina nel suicidio, alterazione immotivata dell’olfatto tale da annusare il puzzo della propria carne in putrefazione e deliri di dannazione eterna. A conti fatti, gli zombies non sono solo il prodotto dei più creativi sceneggiatori dell’horror, bensì il parto di una realtà che non smette mai di sorprendere.