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La vita è una questione di verità: Federico Iannoni Sebastianini si racconta!

Federico Iannoni Sebastianini è il protagonista di quest’oggi della rubrica di Maria Monsè

La vita è una questione di verità

 

La vita è una questione di verità di Maria Monsè: intervista a Federico Iannoni Sebastianini

Siamo abituati a vedere Federico Iannoni Sebastianini, esperto di Sicurezza e Investigazioni Private, sempre in tenuta da lavoro, dedito a svolgere la sua attività con passione e grande professionalità. Tuttavia, non sappiamo nulla sui suoi inizi. E così, oggi Federico ha deciso di raccontarsi nella rubrica “La vita è una questione di verità”. 

Cosa l’ha spinta a intraprendere questa professione? Come è iniziata questa particolare avventura?

Opero nel comparto della sicurezza da circa 21 anni. La spinta ad intraprendere questa professione è la tutela delle persone e delle cose, l’idea di equilibrio sociale così come la lotta alla violenza e all’ingiustizia, la lotta al malaffare e alla prepotenza. Sono queste le basi morali che mi hanno avviato a questa professione. Dedito sin da ragazzo alle arti marziali orientali, agli sport da combattimento e alla difesa personale, e animato da nobili sentimenti e uno spiccato senso degli affari, decido di mettere al servizio degli altri le mie capacità.

Poco dopo aver conseguito il diploma di maturità scientifica, ho iniziato a svolgere servizi di sicurezza nelle discoteche. Questo tipo di lavoro, nello specifico, l’ho svolto per circa 10 anni. Un amico, compagno di liceo, mi contattò dopo un paio di anni dall’aver conseguito il diploma di maturità, chiedendomi se fossi interessato nel prestare servizio di sicurezza in un locale/discoteca romana . All’inizio ero frenato, perché il lavoro proposto comportava dei rischi, quali ad esempio denunce per eventuali colluttazioni/risse. In seguito, accettai, avevo bisogno di lavorare ed il compenso era soddisfacente. Da lì venni notato da un amico del proprietario della discoteca, il quale mi propose di entrare a far parte di una agenzia. Iniziai in estate. Per testare le mie capacità, mi misero a lavorare in un locale frequentato da extracomunitari, con costanti e notevoli problemi.

Successivamente, il proprietario dell’agenzia di sicurezza, iniziò a farmi prestare servizio su varie realtà lavorative, non solo locali, ma anche scorte a VIP della TV, cinema, politici, imprenditori, industriali, calciatori, e così via. Nel 2000/2001 mi misi in proprio ed iniziai anche a fare un percorso di studio inerente a questa professione. 

Nell’immaginario collettivo l’investigatore è quello delle serie tv americane. Cosa significa veramente essere un investigatore oggi in Italia?

In Italia, l’Investigatore privato nell’immaginario collettivo è spesso identificato come una figura che svolge  esclusivamente un servizio di Infedeltà coniugale. Niente di più falso. Oggi il Detective privato si occupa di indagini in ambito privato per molestie, ricatti, estorsione, pedofilia, stalking, violenza familiare e di genere. Inoltre, può dedicarsi alla ricerca di persone scomparse, indagini pre- e post matrimoniali,  affidamento minori in caso di divorzio/ separazione, controllo sui figli e tutela dei minori. Ma anche di indagini in ambito aziendale, misure di sicurezza per la Privacy (D.Lgs. 30/06/2003, n.196), reputazione aziendale, analisi dei rischi aziendali (punti deboli, protezioni antintrusione pc, ecc…), accertamenti licenze e titoli e permessi, indagini per partnership, fusioni, accordi distribuzione, acquisizioni. Per di più, può occuparsi anche di accertamento pre-assunzione professionalità e referenze dipendenti, quadri, manager e funzionari commerciali, bonifiche telefoniche, spionaggio e tante altre cose. 

In ambito assicurativo, invece, il suo campo è quello di frodi ai danni delle compagnie, indagini in ambito commerciale, controllo delle differenze inventariali, antitaccheggio ad esempio nelle catene,  della grande distribuzione organizzata. Indagini penali e difensive.

I servizi sopra elencati, sono solo alcuni di quelli che oggi può espletare un Investigatore privato. Quali sono i settori di investigazione più richiesti da chi si rivolge alla vostra agenzia?

Esistono aziende di settore autorizzate e specializzate in alcuni contesti investigativi semplicemente perché hanno una fascia di clientela che è prevalentemente interessata ai servizi inerenti le infedeltà coniugali. Altri, invece, solo per attività investigative aziendali e accertamenti su dipendenti infedeli. Per quanto mi riguarda, opero su tutti i settori investigativi. Ho una clientela fidelizzata negli anni su vari ambiti quali aziendali, commerciali, assicurativi, privati, familiari. Mi occupo anche di sicurezza, sia in Italia che all’estero, dall’addestramento alla formazione privata militare, sia per aziende private o governative, consulenze per la messa in sicurezza di strutture per rappresentanti/politici di vari paesi, servizi di protezione per VIP cinema/tv/spettacolo italiani e stranieri, calciatori, politici. Espleto anche servizi di sicurezza ed investigazioni per supermercati, piattaforme di smistamento merce, magazzini, imprenditori e studi legali, catene di negozi, case di moda ecc. 

Team Leader sicurezza e investigazioni private”: ci può descrivere la sua pubblicazione? 

Si tratta della mia prima pubblicazione ed è in realtà la mia tesi di laurea svolta c/o ateneo Americano in scienze investigative, criminologiche e della sicurezza. L’ idea di pubblicarla me l’ha suggerita il rettore dell’università,  il prof. Mario Festa. Dopo averla letta, mi disse che avevo il dono della sintesi, che riesco a spiegare argomenti difficili da comprendere, per i non addetti ai lavori,  rendendoli alla portata di tutti. Il libro parla della mia esperienza lavorativa, in Italia e all’estero. Dapprima come dipendente di varie società di settore sicurezza e investigazioni per poi maturare e divenire imprenditore in questi settori.

Sappiamo che la discrezione è una delle qualità indispensabili per la sua professione: può comunque raccontarci una storia o un aneddoto interessante tra i molteplici che le saranno capitati?

In effetti esiste, é una verità che ho sempre tenuta nascosta. Si riferisce alla mia attività di docente in varie nazioni del mondo per corsi dedicati ad aspiranti addetti alla sicurezza e/o militari. In particolare, mi riferisco ad un corso di formazione della durata di più di un anno, che ho tenuto in Egitto nello specifico al Cairo. Mi sono sempre prodigato per trasmettere al meglio il mio “know-how” e competenza ai miei allievi aspiranti professionisti della sicurezza come me. Ciò nonostante, quella volta in Egitto mi sono preso una libertà anche se a fin di bene di cui mi sono poi pentito.

Erano gli ultimi giorni del Corso. Avevo insegnato molte tecniche di gestione della sicurezza, comprese alcune lezioni di arti marziali orientali, sport da combattimento e difesa personale. I risultati erano incoraggianti, vedevo nei partecipanti al mio corso il desiderio autentico di lavorare nel mondo della sicurezza. Il livello era molto alto, però avevo riscontrato in due di loro una mancanza di attitudine a lavorare nel comparto sicurezza. L’attitudine prescinde da ogni altra cosa, o ce l’hai o non ce l’hai. Tuttavia, nelle fasi conclusive del Corso non me la sono sentita di escluderli ed ho consegnato loro il diploma, al pari degli altri. Per la prima volta ho tradito i miei principi di massima correttezza e trasparenza. Non so come sia andato il loro futuro professionale, potrebbero aver fallito o al contrario aver ottenuto dei risultati. 

Fatto sta che questa mia diciamo debolezza rimane la verità nascosta ma anche l’unica della mia vita professionale. 

La tecnologia è in in continua e rapidissima evoluzione: in che maniera ne fate uso? 

La tecnologia oggi è essenziale per garantire sia un servizio impeccabile. Basti pensare che l’investigatore una volta svolgeva il servizio di pedinamento del target seguendolo a vista ed a distanza. Oggi questo viene fatto semplicemente posizionando un GPS sotto l’autovettura del target. Lo si può seguire senza rischiare di farsi scoprire, usando semplicemente  un palmare. Per quanto riguarda i servizi di sicurezza, ad esempio  all’entrata di una discoteca, con l’ausilio del metal detector portatile si può capire se un avventore ha occultato un coltello o altro strumento atto ad offendere.

Oppure immaginiamo un posto di blocco militare/polizia. Una volta per verificare se un mezzo fosse sicuro si doveva eseguire una perquisizione dello stesso e controllare sotto il mezzo impiegando notevole tempo. Oggi, esistono scanner portatili che funzionano come una tac, facendo una radiografia del mezzo riuscendo cosi’ ad evidenziare eventuali contenuti occultati illeciti.

Dal suo punto di vista professionale, è vero che tutti noi siamo continuamente “spiati” (social media, Google, ecc…)?

Si. Ritengo che lo siamo tutti, sia per fini commerciali, come spesso capita aprendo un motore di ricerca e trovare pubblicità di prodotti ai quali casualità siamo interessati, oppure ricevere sms da gestori, telefonate. Stessa cosa ovviamente avviene sui social network.

Quali sono le sue passioni e di cosa le piace occuparsi quando non lavora?

La mia passione più grande è la Muay Thai (Boxe Thailandese). La pratico da molti anni, insieme ad altre discipline da combattimento ed anche difesa personale. Anche il fitness, il poligono di tiro, la lettura. Mi piace passare del tempo con i miei quattro cani e miei due gattini. Queste sono le cose che mi aiutano a  scaricare la tensione  e al tempo stesso mi rilassano.

                            La vita è una questione di verità – Maria Monsè 

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