Le abitudini di acquisto dei consumatori in generale tendono a cambiare lentamente. Il Covid-19, tuttavia, è stato abbastanza dirompente da scuoterli e molte aziende stanno cercando di trarne vantaggio al più presto. Josh Silverman, CEO di Etsy, un mercato online incentrato su articoli fatti a mano e vintage, ha idee molto chiare in merito. Etsy è un sito web dedicato all’e-commerce, all’interno del quale gli iscritti possono vendere i loro prodotti artigianali oppure oggetti di seconda mano. Fondato nel 2005, il sito può essere paragonabile ad Amazon come notorietà negli USA.
Josh Silverman ha descritto più volte come vede la pandemia: uno dei propulsori, imprevedibili solo un paio d’anni fa, per ridisegnare il tradizionale comportamento dei consumatori e portarli a modalità assolutamente innovative: “Siamo tutti creature abitudinarie e lo shopping è in gran parte guidato dall’abitudine. Ci sono pochissime volte nella vita di una persona in cui si ha l’opportunità di rimodellare le proprie abitudini. I tre classici momenti sono quando ti sposi, quando trasferisci la tua casa e quando hai un bambino. Altrimenti, le tue abitudini sono piuttosto consolidate e non sei veramente aperto a formare nuove abitudini. E quindi ciò che questo momento attuale ha creato è una fase in cui le abitudini di tutti sono in gioco”.
Le abitudini di acquisto. Impennata dell’e-commerce
Le abitudini di acquisto hanno visto la crescita dell’e-commerce nello scorso anno, anzi si è trattato di un’impennata, uno sviluppo sbalorditivo. A causa del Covid-19, i consumatori si sono rivolti al web per acquistare di tutto, dalla spesa di tutti i giorni agli articoli sportivi, per di più quasi sempre a condizioni promozionali eccezionali, che avrebbero richiesto anni per essere raggiunte in condizioni normali. Gli esperti ritengono che molte delle abitudini di acquisto digitale acquisite dai consumatori durante la pandemia siano destinate a rimanere, anche se logicamente le vendite tramite e-commerce si ridimensioneranno un po’ nella prima fase di ritorno alla normalità.
Un’abitudine acquisita
Ma l’abitudine ormai è acquisita, e vedersi recapitare a casa con regolarità merci di ogni genere, a partire dalle più ingombranti, senza alcuna fatica, sta diventando un plus irrinunciabile. Per non parlare del tempo fino all’anno scorso sprecato in auto per raggiungere i punti vendita, le multe per sosta vietata, i consumi di carburante, l’usura delle gomme, i piccoli odiosi incidenti durante il percorso casa-negozio, le code causate dal traffico o quelle alla cassa per effettuare i pagamenti.
Tutte cose di una era storica passata. Ora si sta seduti comodamente davanti al proprio pc, o al calduccio sul divano con tablet e smartphone, e si sceglie in pochi istanti ciò che si desidera fra i prodotti più trendy, recapitati in poche ore sulla soglia di casa. E al prezzo migliore, basta confrontare un paio di siti.
I negozi tradizionali
Non suona bene per i negozi tradizionali. Lo shopping online ha sottratto le vendite dai negozi fisici in Paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito già negli anni scorsi, ma sembra proprio che il trend quest’anno non solo abbia subito un’accelerazione imprevedibile, ma sia oramai inarrestabile, destinato a continuare anche in settori che non erano ancora maturi, rendendo molti negozi fisici meno produttivi. UBS, la famosa banca di investimento, prevede che circa 80.000 negozi potrebbero chiudere entro il 2026 nei soli Stati Uniti, visto che lo shopping online è diventato così abituale.
Le abitudini di acquisto secondo lo “Smart E-commerce 2021” di UPS
Nel gennaio 2021 UPS, la società americana di trasporto pacchi e spedizioni internazionali, ha effettuato la ricerca denominata “Smart E-commerce 2021” tramite la quale ha potuto rilevare le nuove abitudini di consumo, i comportamenti, gli atteggiamenti e le aspettative di oltre 10 mila consumatori di otto mercati europei quali Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Spagna, Paesi Bassi, Belgio e Polonia.
Per essere più precisi, in Italia il numero di persone che ha dichiarato di aver effettuato acquisti prevalentemente online o solo online sale incredibilmente dall’8% al 45%, mentre si riduce drasticamente la percentuale che effettua acquisti “solo o principalmente” in negozio: dal 55% al 25%.
Non è però ancora la fine dei negozi tradizionali, perché in realtà quella che cresce è la tendenza all’acquisto multicanale, nel senso che si inserisce prepotentemente l’esperienza dell’acquisto online, ma gli intervistati desiderano ancora il contatto fisico con il negoziante, mantenedo sostanzialmente le stesse intenzioni di acquisto nel complesso. Resta anzi ancora il piacere di girare i negozi di persona (41%) e la percezione di un’esperienza più personalizzata (38%).
Cinque tipi di consumatore secondo l’AGI
Secondo l’Agenzia di stampa AGI sono cinque tipi di consumatore che si sono venuti a creare in Italia durante la pandemia (qui i risultati completi):
Consumatore contemporaneo. Giovane e residente nel Centro/Sud Italia, acquista sia online sia in negozio senza preferenze, per importi medi. Preferisce la relazione e lo scambio diretto ma durante la pandemia ha dovuto compensare alcuni dei punti di contatto fisici con quelli mediati dai canali digitali (Social, influencer, recensioni)
Fast Shopper. È donna, over 45, con scarsa dotazione tecnologica e titolo di studio basso, acquista online per importi medio-bassi
Tradizionale. È sia giovanissimo sia over 65, abita in centri medio-piccoli del Nord Italia, preferisce acquistare in negozi di fiducia a piccoli importi. Sono stati costretti dalla pandemia ad abbandonare l’esclusiva scelta del punto fisico e convertirsi all’adozione di nuovi comportamenti diventando in parte omnicanale
Consumatore Omnicanale. Uomo o donna di mezza età che vive in grandi centri, ben istruito e che possiede un’ottima dotazione tecnologica. La sua esperienza d’acquisto è articolata tra momenti online e offline: si muove tra le diverse soluzioni e opportunità offerte dall’omnicanalità e tende a diventare consumatore digitale sempre più radicato
Consumatore Digitale. Prevalentemente uomo trentenne, ma anche over 55, vive in grandi centri, con un ottimo livello di istruzione e una buona dotazione tecnologica. La sua esperienza d’acquisto è molto articolato ed è prevalentemente online. Si tratta di un cliente ad alto valore che spesso riacquista. La rilevanza di questo gruppo è aumentata considerevolmente nell’ultimo anno.