Le Tre Facce della violenza
Viviamo in un periodo storico in cui si vanno affermando silenziosamente gli antivalori.
Per questo motivo Francesco Longobardi ha sentito il bisogno, insieme a sua figlia Noemy, di raccogliere in un libro 10 anni di esperienza di supporto psicologico di vittime, carnefici, Bulli e Bullizzati.
“Abbiamo cercato di poter dare un contributo per contrastare questa tendenza all’isolamento e per aiutare donne e ragazzi a superare il falso sentimento di vergogna che li intrappola nell’anemia sociale”.
Così sottolinea il Dott. Francesco Longobardi, Psicologo sociale, h.c. Tecniche Criminologhe ed Investigative, spec. Criminologia Forense, autore di Le tre facce della Violenza-Rossini Editore
“Il concetto di devianza giovanile è sempre più diffuso negli studi che si riferiscono alla delicata fase adolescenziale, caratterizzata dalla ricerca dell’identità”.
Questo pone i giovani in una situazione complicata, sottoposta a pulsioni contrastanti, tra normalità di comportamenti civili e rischi di condotte pericolose e illegali.
Il bullismo non è un fatto nuovo, ma oggi, nell’epoca del web, ha assunto anche la forma del
cyberbullismo.
“E’ una pericolosa variante che può avere correlazione anche con il fenomeno delle baby gang”-continua Longobardi, Presidente di Medea ODV
Il fortissimo impatto della “Rete” sui giovani è tale da condizionare i loro comportamenti, attraverso
l’insorgere dell’incapacità di distinguere il mondo reale da quello virtuale, con gravi conseguenze comportamentali.
Una recente ricerca condotta da “Ipsos” a livello internazionale dimostra che i casi di cyberbullismo sono in aumento in tutto il mondo.
I dati indicano, nonostante le crescenti campagne di sensibilizzazione, la difficoltà della soluzione del problema.
È una questione composta da innumerevoli sfaccettature per risvolti etici e sociali, per le
implicazioni in ambito pedagogico.
Ma anche per la sua allarmante pericolosità, perché compromette una crescita equilibrata delle nuove generazioni, rappresentando, contemporaneamente, anche una seria minaccia per
l’incolumità fisica e mentale delle vittime.
Ad aggravare il fenomeno è intervenuta anche la crisi pandemica che, con l’introduzione, per
necessità, della didattica a distanza ha causato un forzato isolamento
dei giovani.
L’impoverimento della dimensione relazionale ha conseguentemente causato un ulteriore aumento delle dipendenze comportamentali dei giovani (malessere psicologico, disagio scolastico,
autolesionismo, disturbi alimentari)”.
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