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Leonardo Lodato: “Cielo, la mia musica!”

Leonardo Lodato, giornalista del Quotidiano di Catania “La Sicilia”, ha intervistato 12 musicisti siciliani

Cielo la mia musica

Il confine tra mare e cielo è lieve. Acqua e aria si confondono. Quanto influiscono la luce del sole, il suo calore, nell’essere siciliani? E, ancor più, quanto conta se si è musicisti? E il cielo, soprattutto, come lo vede chi suona, chi canta, chi compone? 

Per dare una risposta a queste domande (e a tante altre), Leonardo Lodato, giornalista del quotidiano di Catania “La Sicilia”, capo servizio di Cultura e Spettacolo, ha intervistato 12 musicisti siciliani. Quasi un calendario che, mese dopo mese, artista dopo artista, scandisce il nostro cammino tra le pieghe di chi l’arte la fa.

Leonardo Lodato: “Cielo, la mia musica!”

Gli artisti di Cielo la mia Musica

Bob Salmieri, Andrea Cantieri, Caterina Anastasi (Babil On Suite), Compagnia D’Encelado Superbo, Giuseppina Torre, Lello Analfino (Tinturia), Marian Trapassi, l’ex Denovo Mario Venuti, Paolo Buonvino, i Pupi di Surfaro, Roberta Finocchiaro e Rosalba Bentivoglio si sono prestati a questo gioco, a stendersi sul lettino dello psicanalista o, addirittura, a lasciarsi andare nel segreto del confessionale. Ognuno con i propri vizi e le proprie virtù, con i propri sogni, con le proprie certezze e con i propri desideri.Interviste, tutte inedite, e fuori dai canoni del giornalismo di routine.

Dodici musicisti siciliani, si sono “spogliati” dei loro abiti di scena per confidarle incertezze e debolezze comuni a persone e perché no, anche a personaggi. Una pesante responsabilità? Non crede?

In un certo senso sì, però dipende dai punti di vista. Quando ho parlato del progetto con gli artisti coinvolti abbiamo convenuto sull’idea di non prenderci troppo sul serio. Raccontare la verità, mettersi a nudo davvero, ma con quella seria leggerezza che serve a tutti noi per vivere la vita con maggiore serenità.

Cito testualmente: “Dodici artisti, uno per ogni mese, come se si trattasse di un calendario in grado di cadenzare il ritmo e il trascorrere dei nostri giorni.” Ecco mi chiedevo e le chiedo: “Se dovesse raccontare quei giorni in cui ha avuto il piacere di intervistare i suoi artisti, che ritmo sceglierebbe per ricordarli?

Questi libro, oltre che una sorta di calendario, è anche una “compilation” di artisti di varia estrazione musicale. Ognuno ha il suo ritmo. Lento, swingato, rock. Se poi vogliamo amalgamarli e rendere tutto in un unico tema, beh, parlerei di un ritmo nuovo, una sorta di Kombat Book. 

Quanto influiscono la luce del Sole, il suo calore, nell’essere siciliani? E ancor più, quanto conta se si è musicisti?

Per me non è importante essere siciliano, ma lo trovo un “plus” perché sia il calore del sole che illumina questa terra praticamente 365 giorni all’anno, sia il melting pot di culture che attraversano i secoli, ci insegnano a sviluppare una maggiore fantasia e intraprendenza. Che poi ognuno gestisce a proprio modo, nel bene e nel male.

Pensando al titolo del suo libro: “Cielo, la mia musica!”, la mente rimanda a immagini di occhi fissi al cielo in cerca del proprio futuro, o in ricordo di un passato lontano. Come se in quel cielo si potesse finalmente trovare la musica affine alla propria anima? Fantascienza o verità?

Nel libro cito una mia “fissazione” e cioè l’idea che lassù, da qualche parte, ci sia una sorta di cloud che raccoglie tutti i suoni e i rumori provenienti dal pianeta Terra. Io amo la subacquea e quando sono sott’acqua, la mente si sofferma ad ascoltare il silenzio, mi concentro sul mio respiro e su quei pochi rumori che provocano i miei movimenti sull’attrezzatura. Tutto questo, una volta uscito dall’acqua, in fase di debriefing, si tramuta in suoni reali. Difficile spiegare esattamente questa sensazione, ma credo che nello Spazio accada lo stesso, ognuno di noi elabora i propri suoni.

E se le dicessi: “Guardastelle, guarda, è un cielo di fiammelle, il buio più non c’è”.

Mi cita una tra le più belle canzoni di Bungaro. E allora io le cito un’altra canzone, stavolta di Viola Nocenzi, anche se il testo è stato scritto da un siciliano, Alessio Pracanica: “Infinito tempo, dove tutto tace, sai quanto mi piace perdermi…”.

Leonardo Lodato: “Cielo, la mia musica!”

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Scritto da Rosa Spampanato

Redattrice presso la testata giornalistica M Social Magazine diretta da Christian De Fazio nella sezione dedicata al Cinema Musica TV.
Collaboratrice per il Quotidiano LaSicila (cartaceo) nella sezione Cultura e Spettacolo diretta dal Giornalista e Capostruttura Leonardo Lodato.
Collaboratrice per Cherrypress Magazine diretto da Barbara Scardilli nella sezione Musica.

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