“Credo di poter lasciare un segno nel cuore e nella mente delle persone”. Così Manuel Bortuzzo si era presentato alla sesta edizione del Grande Fratello Vip. E ora, a distanza di ben 183 giorni, dopo la fine del padre di tutti i reality, il giovane ha deciso di raccontare e raccontarsi a cuore aperto, senza filtri né misure.
ll racconto di Manuel Bortuzzo
Erano passati pochi giorni dall’ingresso di Manual e Lulù nella casa più spiata d’Italia quando tra i due si era notato subito un certo feeling. La principessa etiope era sembrata più presa, ma Manuel all’epoca preferì allontanarsi da lei. Da dopo Natale, però, tra i due, una volta superati i fraintendimenti, era tornato il sereno. A dicembre, entrambi scelsero di rimanere in gara e in quel periodo sbocciò finalmente il loro amore.
Manuel, nella puntata serale di lunedì 24 gennaio, ha comunicato al pubblico e al conduttore del Gf, Alfonso Signorini, la sua scelta, nota già da settimane, di abbandonare spontaneamente il Grande Fratello Vip 2021 per un malessere fisico che iniziava ad intaccare anche il suo spirito. E il giovedì successivo, durante la semifinale del programma, Alfonso Signorini gli ha dedicato un’intervista di quasi venti minuti, nei quali l’ex atleta ha aperto il cuore.
Bortuzzo ha parlato a lungo della sua situazione e di quanto sia fortunato a lavorare e ad avere il sostegno della sua famiglia. Altrimenti la pensione e l’accompagno che gli conferisce lo Stato non basterebbero di certo per l’esigenze a cui la sedia a rotelle lo costringe, mediche e non. Il ragazzo confessa che nemmeno con Lulù sarà facile, ma che il loro grande amore riusciranno a superare tutto.
“Non tutti sono speciali come lei” dice a Signorini della sua fidanzata, parlando ad esempio di come sia comprensiva nonostante magari lui la volesse portare al mare, ma per le poche spiagge attrezzate per le carrozzine è molto difficile. Infine parlando del suo percorso all’interno della casa ha dichiarato: “Considero il GF Vip una sfida vinta. Credo che facendo vedere la quotidianità, la normalità di un ragazzo disabile, posso avere mostrato tante piccole cose che forse prima non si sapevano. Preferisco il termine disabile a diversamente abile, perché le cose bisogna dirle per come sono, senza paura. Non c’è niente di sbagliato in questo”.
A cura di Sara Cocco