Raffaella Carrà, una persona per bene. Il mondo dello spettacolo piange una delle ultime icone e signore della nostra amata Tv e di quella contemporaneità che spesso, a causa delle scelte di un paese dove non occorre tanto essere, quanto apparire, non ha né capo né coda. Gli artisti non muoio mai, sarebbe bello crederlo, pensarlo, forse solo sperarlo. La morte non è niente, non esiste, ce lo ricorda una preghiera di Sant’Agostino, una poesia da cui spero molti potranno attingere per non dimenticare che di questa vita, non siamo padroni, ma solo inesperti viandanti.
Fonte: Web
“La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace”.
(S. Agostino)
Raffaella Carrà, gli artisti non muoiono mai
Raffaella Carrà era una donna per bene, un’artista a tutto tondo, capace di rimanere fedele a se stessa e ai sogni che gelosamente ha custodito fino all’ultimo suo respiro cari. Se ne è andata in punta di piedi, in silenzio, perché i grandi non amano fare rumore. Non hanno alcun bisogno di dimostrare agli altri ciò che, al di là degli occhi, è percepibile con il cuore. E di cuore, la nostra diva e divina, ne aveva davvero tanto. Si è spenta inaspettatamente lunedì 5 luglio alle ore 16.20, dopo una malattia che da qualche tempo aveva attaccato quel suo corpo così minuto eppure così pieno di straripante energia. Una donna fuori dal comune, dotata di spiazzante semplicità. Una persona vera e sincera che nel corso dei suoi lunghi anni di carriera ha combattuto guerre non sue e messo la sua popolarità al servizio di chi ne aveva più bisogno insegnando al mondo intero che la grandezza di un individuo non sta nel proprio nome ma nella profondità del proprio spirito.
Non aveva avuto figli ma di figli ne aveva a migliaia, basti pensare ai 150 mila fatti adottare a distanza grazie ad “Amore”, il programma che più di tutti le era rimasto nel cuore.
Gli artisti non hanno tempo, anzi, del tempo si fanno portavoce, e li riconosci lontano un miglio, perché come fiumi in piena, hanno la forza ed il coraggio di cavalcare l’epoca che, solo grazie al loro talento, si tinge di nuovi colori.
Oggi tutti piangono l’ombelico più famoso del piccolo schermo, oggi tutti ricordano il caschetto più emulato del palcoscenico italiano, oggi tutti omaggino l’eroina, dalla Spagna all’Argentina, il pubblico la celebra, cantando e ballando sulle note dei suoi brani immortali.
Qué dolor, Raffaella ci ha lasciati! Sarà un po’ meno “bello far l’amore da Triste in giù”, ma anche io, per citare Sergio Japino, sono certo sia andata in un posto migliore, dove la sua disorientante umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre. Chapeau, ma chère.
Bon voyage!