Condannato a 25 anni di prigione, il mafioso Giovanni Brusca è stato scarcerato il 31 maggio 2021 per fine pena. Pluriomicida ed ex membro di rilievo di Cosa Nostra, partecipò all’attentato che uccise Giovanni Falcone, alla Strage di Via d’Amelio e fu tra gli autori dell’assassinio del piccolo Giuseppe Di Matteo. Era in detenzione presso il carcere di Rebibbia, da cui è uscito con 45 giorni di anticipo. Anche se dovrà rimanere in libertà vigilata per altri 4 anni, la sua liberazione ha suscitato non pochi dissensi, in particolare da parte di Rita Dalla Chiesa.
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Rita Dalla Chiesa contro Giovanni Brusca: «Non lo perdono»
Figlia primogenita del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, la conduttrice ha espresso le sue remore nei confronti del noto criminale. «Io posso riflettere sul motivo del pentimento di Giovanni Brusca ma non lo perdono – rivela ai microfoni di Zona Bianca su Rete4 – Vorrei avere la statura di Maria Falcone che dice “umanamente mi dispiace ma questa è la legge”. A me non basta sentir dire questa è la legge». Inoltre, Dalla Chiesa sottolinea come il pentito sia uscito grazie ad un provvedimento voluto dallo stesso Falcone «che lui ha fatto saltare in aria premendo il pulsante a Capaci».
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«Purtroppo tanti pentiti – prosegue – hanno anche portato le indagini in direzioni diverse. Lo stesso Brusca nei primi quattro anni ha cercato di depistar(l)e».
Rita Dalla Chiesa: «Chiedesse scusa alla mamma di Giuseppe Di Matteo»
La giornalista, poi, ha fatto riferimento al caso di Giuseppe Di Matteo: «Io vorrei che Giovanni Brusca chiedesse scusa alla mamma di Giuseppe Di Matteo. Il bambino sciolto nell’acido è la cosa che fa più male. Abbia il coraggio di guardarla negli occhi».
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E proprio nelle scorse ore, infatti, Brusca ha rilasciato un video in esclusiva per il Corriere della Sera e La Stampa, dove ha chiesto perdono ai familiari delle sue vittime. Con volto coperto e guanti bianchi per motivi di sicurezza, ha spiegato i motivi che lo hanno portato a compiere un passo del genere. «Ho deciso (di farlo) – racconta – per fare i conti con me stesso, perché è arrivato il momento di metterci la faccia, anche se non posso per motivi di sicurezza, ma è nello spirito e nell’anima [che è nata l’intenzione] di farlo. Di poter chiedere scusa, perdono, a tutti i familiari delle vittime, a cui ho creato tanto dolore e tanto dispiacere».