Domenica 6 marzo 2022 è stato l’undicesimo giorno dell’invasione della Russia, giorno in cui le forze di Mosca hanno di nuovo, per la terza volta, violato il cessate il fuoco, non permettendo quindi l’evacuazione di oltre 200 mila civili dalla città di Mariupol, assediata da giorni, senza acqua, elettricità e riscaldamento. I russi hanno di fatto aperto il fuoco contro i profughi fermando così l’evacuazione. A nord dell’Ucraina, intanto, continuano gli attacchi alla capitale, Kiev, che i russi stanno lentamente circondando, pronti ad un attacco definitivo per espugnarla. Sul fronte meridionale, invece, i russi si preparano ad attaccare la città costiera di Odessa, con l’obiettivo di tagliare l’accesso ucraino al Mar Nero.
Il presidente ucraino Zelensky chiede di nuovo alla Nato di fare rispettare una no-fly zone sul suo paese.
Gli effetti dell’attacco della Russia all’Ucraina
Secondo una prima stima del governo ucraino sono ormai migliaia i morti tra i civili e ca. 2 milioni i profughi fuggiti dal paese. E’ previsto un terzo incontro tra la delegazione russa e ucraina, ma Vladimir Putin ha ribadito, che non intende fermare l’invasione e che la Russia raggiungerà i suoi obiettivi. La delegazione ucraina è disposta a discutere alcuni “modelli non Nato” , potendoci essere per esempio garanzie dirette da parte degli Usa, Cina, Gran Bretagna, forse Germania e Francia. I tentativi diplomatici faticano ad ottenere risultati. In un recente colloquio telefonico il ns. presidente del consiglio, Mario Draghi ha ribadito al presidente ucraino Zelensky il sostegno dell’Italia.
Sul fronte dell’economia le borse asiatiche sono in “profondo rosso”, l’indice di Hang Seng, Hong Kong , cede il 3,5%, in Cina l’indice Shangai Composite perde il 2,10%, a Tokyo l’indice di riferimento Nikkei 225 chiude in calo del 2,94%. Borse europee a picco : Milano chiude con – 6,4%, seguita da Francoforte con – 4,41%, Parigi con – 4,97%, Londra con – 3,4%. Ad oggi la guerra è costata ca. 84 miliardi di Euro di capitalizzazioni a Piazza Affari.
Le sanzioni europee ai danni della Federazione
Nel frattempo in Russia il regime di Vladimir Putin scricchiola sempre di più sotto i colpi delle sanzioni europee e americane e per l’isolamento in cui viene relegato da settori come sport, cinema, cultura, arte e scienza. E a prendere le distanze dalla guerra sono gli stessi russi, soprattutto nelle grandi città e a Mosca, dove è ancora possibile accedere alla rete di informazioni non controllate dal regime. La dissidenza è ampia e si è delineato un fronte interno di opposizione molto evidente.
Fin dal primo giorno di attacco dello scorso 24 febbraio , è vietato manifestare, senza autorizzazione. Attualmente potrebbero essere oltre 7.600 le persone arrestate e 2.800 le persone fermate nelle piazze russe.
Il mondo politico americano ed europeo sta cercando parallelamente di individuare una nuova delegazione politica neutrale. Per esempio la Cina, che possa intervenire al tavolo delle trattative in modo incisivo per cercare di stabilire un accordo con Putin e stabilire una tregua. L’obiettivo è la speranza così di fermare l’invasione in Ucraina e scongiurare una deriva ben più ampia, che potrebbe portare ad una guerra, che potrebbe coinvolgere l’intero mondo occidentale.
Ci si chiede come si è potuto arrivare a questo punto. I valori umanitari e democratici sono stati completamente violati in nome del potere e della violenza di un dittatore sanguinario senza scrupoli.