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Sara Pedri, la ginecologa scomparsa il 4 marzo 2021

La giovane trentunenne era scomparsa in Trentino Alto Adige qualche mese fa. Gli ultimi aggiornamenti.

Sara Pedri

Sembra scomparsa nel nulla la ginecologa Sara Pedri. La 31enne lavorava prima presso l’Ospedale di Santa Chiara di Trento, poi fu trasferita da Trento alla struttura di Cles. Dai dati raccolti dagli inquirenti presso i colleghi, costei sentiva il peso di un ambiente lavorativo molto ostile. La giovane aveva infatti preso una settimana di ferie consigliata dal medico a causa dello stress accumulato nell’ambiente di lavoro.

Sara Pedri, i nuovi sviluppi

La sorella Emanuela ha dichiarato che Sara negli ultimi tempi si colpevolizzava. Credeva che tutto quello che accadeva fosse colpa sua e che conseguentemente fosse stata ridimensionata nelle sue mansioni. Nel suo appartamento sono stati ritrovati alcuni scritti. In questi lei dichiara di essere “bloccata, di non potere più andare avanti così e che, nonostante la sua disponibilità, ha ottenuto solo terrore. Dichiarazioni abbastanza pesanti, che portano all’ipotesi che la ragazza abbia potuto compiere un gesto estremo e disperato. Ma contemporaneamente, che buona parte dell’ambiente lavorativo, fosse contro di lei.

A tal proposito, 6 colleghe di Sara minacciano procedimenti legali per MOBBING. Inoltre, più di 100 professionisti hanno descritto il reparto. Un luogo in cui vigeva il “terrore”, con turni massacranti di 12 ore, urla e insulti, soprattutto quando venivano commessi degli errori.

Per di più, testimoni affermano che la vice primaria aveva schiaffeggiato la Pedri in sala operatoria. “Vattene, sei un’incapace” le avrebbe detto poi, davanti ad una paziente nel dicembre scorso. Per questo motivo gli ISPETTORI DEL MINISTERO DELLA SALUTE, avevano allontanato la vice primaria e il primario Sig. SAVERIO TATEO. I suoi legali lo difendono, dichiarando che non c’è nessuna correlazione tra la scomparsa e il loro assistito.

Ad oggi è stata ritrovata solamente l’auto della “vittima”. Una Volkswaghen-ROC, presso il comune di CIS, al confine di quello di CLES, vicino ad un ponte sul torrente Noce. All’interno del veicolo si sono rinvenuti la sua borsa e il cellulare.

Ma chi era Sara Pedri?

Originaria di Forlì, si specializza a CATANZARO e ottiene un posto nel 2020 all’ospedale di Cles in Trentino. Ed appunto lì, dichiara la sorella, viveva in continuo stato d’ansia. Era molto dimagrita ed umiliata e svilita, terrorizzata al punto che non riusciva più a tenere il bisturi in mano. Successivamente, il 3 marzo SARA dà le dimissioni. Ai colleghi riferisce di essersi tolta un peso enorme, per tornare dopo una settimana per paura di subire delle ritorsioni.

Le denunce pubbliche della mamma e della sorella hanno spinto l’azienda ospedaliera ad avviare l’indagine interna e all’allontanamento del primario. Al momento, secondo il rapporto dell’indagine dell’ Azienda Sanitaria emergono fatti oggettivi e situazioni critiche. Si rendono, dunque, necessari provvedimenti disciplinari per tutelare innanzitutto la serenità delle pazienti e la salvaguardia del buon funzionamento del reparto.

Prima di suddetto caso, però, sei professioniste del reparto di Ginecologia e Ostetricia si erano rivolte a legali per denunciare una situazione di forte disagio e condotte vessatorie riconducibili a MOBBING. 

Il lavoro delle squadre di ricerca continua, concentrandosi presso le acque del lago di Santa Giustina, presso il torrente NOCE. Rimangono pur sempre i sospetti di abusi e soprusi, perciò il ministro della salute SPERANZA ha voluto avviare un’ ispezione.

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