L’aveva ribadito in più di un’occasione che non avrebbe intrapreso un secondo mandato. Eppure, alla fine, ha dovuto cedere. L’incertezza della settimana da poco conclusasi, l’impossibilità (o la mancanza di volontà) delle varie forze politiche nel riuscire a trovare un punto d’incontro e la situazione di stallo che si profilava all’orizzonte hanno spinto Sergio Mattarella a dare nuovamente la sua disponibilità. “Se serve, ci sono” aveva infatti annunciato nelle scorse ore ai capigruppo delle varie fazioni. E adesso, sul finire di quest’ultima tornata di votazioni (l’ottava per la precisione) per eleggere il Capo di Stato, il Presidente uscente è stato appena riconfermato.
Sergio Mattarella, un secondo mandato come Giorgio Napolitano
Dopo che le prime giornate di elezione si sono risolte in un nulla di fatto, chi se lo sarebbe mai aspettato un risvolto del genere? A dire il vero, un po’ tutti. Non a caso, per troppo tempo (e per troppe volte) una fumata nera si è innalzata dalle aule del Quirinale. Nonostante i vari colloqui e le innumerevoli riunioni di partito, i grandi elettori non sono stati in grado di giungere ad un compromesso. Anzi, forse non se ne sono neanche preoccupati fino in fondo. D’altronde, ciascuno di loro pare sempre più interessato a far prevalere le proprie ragioni che non a provvedere al bene del Paese. E così, nell’indecisione e nell’instabilità del momento, ognuno di loro (o quasi) ha preferito ripiegare “sul sicuro”.
In altre parole, Sergio Mattarella è stato rieletto. Si tratta del secondo Presidente della Repubblica più votato dopo Sandro Pertini con 759 preferenze (il secondo ne ottenne 832), a fronte di un quorum di 505 e un totale di elettori pari a 1.009, nonché del secondo, insieme a Giorgio Napolitano, ad occupare il seggio più importante della nazione per ben due volte consecutive. Insomma, sarà sicuramente un ottimo risultato (e viste le alternative, il migliore, decisamente), ottenuto (sommariamente) all’unanimità e accolto con ben quattro minuti di applausi. Al tempo stesso, però, denota fortemente la confusione in cui brancola la nostra classe politica attuale.
Dal canto nostro, non possiamo far altro che inviare i nostri migliori auguri al Presidente, nella speranza che il nuovo mandato, per il quale presterà giuramento il prossimo 3 febbraio, possa dimostrarsi all’altezza del precedente!