Nonostante la musica italiana stia vivendo un buon periodo e le collaborazioni tra artisti anche con caratteristiche differenti siano apprezzate dal pubblico, c’è chi non è d’accordo con le nuove tendenze. In molti, infatti, vedono la discografia nostrana arrivata su un binario morto. Umberto Tozzi, ad esempio, grande interprete della canzone italiana, in una intervista a Rolling Stone ha definito ridicoli alcuni duetti degli ultimi tempi, citando, fra i tanti, quello tra Fedez, Orietta Berti e Achille Lauro.
Umberto Tozzi: “Le canzoni di un tempo sono imbattibili e leggendarie”
Eppure “Mille” è uno dei tormentoni indiscussi di questa estate 2021. Primo in classifica da settimane, può contare su diversi passaggi radiofonici giornalieri. Insomma, la commistione tra generi differenti ha riscosso un ragguardevole successo. Ciò nonostante, Tozzi pare non esser della stessa opinione. «La musica di oggi è ridicola – afferma alla nota testata musicale – Cosa penso delle varie operazioni tipo Mille con Fedez, Achille Lauro e Orietta Berti o Toy Boy con Colapesce e Dimartino insieme a Ornella Vanoni? Ridicoli!». Che dire, delle parole piuttosto forti che sottolineano come il cantante non trovi nulla di emozionante in questi brani. Stando alle sue dichiarazioni, la musica deve trasportare, oggi invece è diventata solo business.
Lo stesso Festival di Sanremo, a detta sua, è diventato soltanto una grande vetrina. Per questo motivo, qualora gli venisse proposto, lui non farebbe il direttore artistico. Tozzi vede molto lontano il suo periodo musicale più florido negli anni 70 e 80 con quello attuale. Canzoni come le sue “Ti Amo” o “Gloria” hanno varcato i confini nazionali ed tanti artisti le hanno riproposte come cover.
Ad ogni modo, c’è chi ritiene opinabile il relegare la musica italiana unicamente ad una produzione di basso “lignaggio”, soprattutto in un anno in cui si è riusciti a dominare e vincere l’EuroVision Song Costest.