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CBDC. Quando arriveranno anche in Italia?

Le CBDC sono valute virtuali supportate ed emesse da una banca centrale.

Che cos’è esattamente una CBDC,una Central Bank Digital Currency, ovvero la valuta digitale della banca centrale? Una CBDC è una moneta virtuale supportata ed emessa da una banca centrale. A mano a mano che le criptovalute e le stablecoin sono diventate più popolari, le banche centrali del mondo si sono rese conto che devono fornire un’alternativa, o lasciare che il futuro del denaro le scavalchi.

CBDC e le altre criptovalute

Esistono già migliaia di valute virtuali, comunemente chiamate criptovalute o crypto. Queste potrebbero essere centralizzate, ma non sono emesse dai governi, come i notissimi Bitcoin e i relativi concorrenti. Le criptovalute funzionano su tecnologia a registro distribuito (la blockchain), il che significa che più dispositivi in ​​tutto il mondo, non un hub centrale, verificano costantemente l’accuratezza della transazione.

Ci sono molte ragioni per esplorare la validità delle valute virtuali, a seconda della situazione economica all’interno di un Paese. Eccone alcuni.

Il Fondo Monetario Internazionale

Secondo lo FMI, il Fondo Monetario Internazionale, se le valute virtuali fossero emesse dai governi,  (le monete cha abbiamo chiamato CBDC) sarebbero più efficienti in termini di costi rispetto ai contanti fisici. Anzitutto hanno costi di transazione inferiori; inoltre possono promuovere l’inclusione finanziaria, il che significa che coloro che sono privi di un conto corrente bancario possono avere un accesso più facile e sicuro al denaro sul proprio telefono. Infine possono competere con aziende private che necessitano di incentivi per soddisfare gli standard di trasparenza e limitare le attività illecite oltre ad aiutare la politica monetaria a fluire più rapidamente e senza soluzione di continuità.

CBDC, le sfide

Ci sono diverse sfide e ognuna ha bisogno di un’attenta considerazione prima che un Paese lanci un CBDC. I cittadini potrebbero prelevare troppi soldi dalle banche in una volta e acquistare CBDC, innescando una corsa alle banche. Centralizzare, attraverso il governo, un sistema progettato per essere privato può produrre contraccolpi da parte degli utenti e creare rischi per la sicurezza informatica. I processi normativi non sono aggiornati per far fronte alle nuove forme di denaro e devono essere resi più solidi prima di adottare questa tecnologia.

Una valuta digitale della banca centrale (CBDC) è la forma digitale della valuta “fiat” di un Paese che è anche un credito nei confronti della banca centrale. Invece di stampare denaro, la banca centrale emette monete elettroniche o conti garantiti dalla piena fiducia e credito del governo.

Un fenomeno in forte espansione

81 Paesi (che rappresentano oltre il 90% del PIL globale) stanno ora esplorando un CBDC. Per comprendere la velocità con la quale si sta affermando il fenomeno, basta pensare che pochi mesi fa, nel maggio 2020, solo 35 Paesi del mondo stavano prendendo in considerazione un CBDC.

CBDC. Quando arriveranno anche in Italia?

La Cina sta correndo avanti a tutti, e consentirà ai visitatori stranieri di utilizzare lo yuan digitale durante le prossime Olimpiadi invernali, purché forniscano le loro generalità, numero di passaporto, ecc. alla Banca Popolare Cinese. Nel giugno 2021, la People’s Bank of China (PBOC) ha annunciato che erano stati aperti quasi 21 milioni di portafogli digitali personali e collocati 3,51 milioni di yuan aziendali.

Dei Paesi con le 4 maggiori banche centrali (la Federal Reserve statunitense, la Banca centrale europea, la Bank of Japan e la Bank of England), quelli più indietro sono gli Stati Uniti.

Cinque Paesi sono già partiti

Altri risultati chiave mostrano che a partire dal 1 luglio scorso, cinque paesi hanno lanciato completamente i CBDC. Le Bahamas, ad esempio, che sono state la prima nazione a raggiungere un’ampia distribuzione. Dei restanti 76 paesi, 33 sono in ricerca, 15 in sviluppo e 14 in fase pilota, comprese le principali economie come Svezia e Corea del Sud.

“Prima del Covid le valute digitali delle banche centrali erano in gran parte un esercizio teorico. Ma con la necessità di distribuire uno stimolo monetario e fiscale senza precedenti in tutto il mondo, combinato con l’aumento delle criptovalute, le banche centrali hanno capito rapidamente che non possono lasciarsi sfuggire l’evoluzione del denaro”, ha affermato Josh Lipsky, direttore del GeoEconomics Center ed ex Senior Advisor presso il FMI.

Senza nuovi standard e un coordinamento internazionale, in futuro il sistema finanziario potrebbe dover affrontare un significativo problema di cambio valuta.

Implicazioni sulla sicurezza nazionale

Questo è un argomento su cui continueranno a lavorare al Consiglio Atlantico. In questo momento, gli Stati Uniti sono in grado di monitorare e regolare la maggior parte dei flussi di pagamento digitali di dollari in tutto il mondo. Ma i nuovi sistemi di pagamento potrebbero limitare la capacità dei responsabili politici di monitorare i flussi transfrontalieri. A lungo termine, l’assenza della leadership statunitense e della definizione di standard può avere conseguenze geopolitiche. Soprattutto se la Cina mantiene il suo vantaggio di essersi mossa per prima nello sviluppo delle CBDC.

Fonte: Team di ricerca: Nitya Biyani, Niels Graham, William Howlett, Amy Jeon, Reddy Lee, Varsha Shankar, Stefan de Villiers

CBDC, la situazione italiana

L’Euro digitale

Alla fine del 2020, l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) ha annunciato contributi di ricerca al lavoro della Banca centrale europea (BCE) sull’euro digitale. Questo, nonostante la Banca d’Italia non abbia menzionato alcun coinvolgimento specifico.

Sviluppi chiave

In una precedente iniziativa chiamata Progetto Spunta, nato per la rendicontazione dei conti reciproci, più di 100 banche dell’associazione si sono unite per sviluppare tecnologie blockchain per migliorare i conti interbancari di riconciliazione automatizzata. Gran parte dello stesso team sarà coinvolto nella ricerca sull’euro digitale, concentrandosi sulla fattibilità tecnica e sui casi d’uso abilitati dalla tecnologia di contabilità distribuita.

Paolo Brambilla

Scritto da Paolo Brambilla

Paolo Brambilla, bocconiano, ha seguito il mondo economico-finanziario per molti anni. Scrive di finanza, cultura e innovazione digitale su varie testate. E' direttore responsabile di Investopro.com e dirige l’Agenzia di stampa Trendiest Media www.trendiest-news.com. E' editor in chief di www.assodigitale.it

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