Il libro “Giovani, musicanti e disoccupati” (Arcana) di Diego Alligatore, solleva un problema che affligge la musica da diversi anni, fenomeno soltanto ingigantito con la pandemia che ha colpito il pianeta e i conseguenti lockdown che hanno segnato in modo marcato la vita di molte persone. Per una certa categoria lavorativa, i musicanti della scena indipendente, è stato strano. Si sono trovati a suonare in una specie di gabbia, soli, ripresi dal telefonino. È stato un periodo duro, lontani dai palchi e dal pubblico, con dischi bloccati, spettacoli annullati e solo il web come vetrina.
“Giovani, musicanti e disoccupati” come è cambiata la musica per Diego Alligatore
Sembra sia stato depauperato il valore dell’arte, oltre la musica qui colpita, anche ciò che vi gravita attorno è stato toccato, dal teatro al cinema, solo per citare due dei tanti settori. Non dobbiamo dimenticare infatti che attorno agli artisti siano essi “big” o band emergenti gravita un sacco di lavoro. Dal locale che organizzava concerti con i suoi camerieri, ai fonici e musicisti, tanto per essere sintetici.
C’è stato dunque un cambio radicale, anche se non del tutto nuovo. Nel senso che, da ormai un decennio o forse più, sembra essere il web a dettare le regole. Musica liquida, singoli a getto continuo invece dei vecchi buoni dischi. Spotify, YouTube, Facebook, Instagram, come nuovi padroni del vapore, canali obbligati, ma impoverenti da molti punti di vista.
Proprio in questo periodo Diego Alligatore, critico rock del web, ha voluto sentire alcuni di loro, musicanti indipendenti con i quali ha da anni una certa confidenza. Ne sono uscite chiacchierate a ruota libera, aneddoti, sfoghi, racconti di come passavano le giornate, tra figli da seguire, chat, dirette online.
DIEGO ALLIGATORE
Diego Alligatore, metà veneto, metà altoatesino, è nato nei primi anni Settanta, il giorno del compleanno di Jack Kerouac. Blogger,collabora da quasi vent’anni con il sito della nota agenda Smemoranda, scrivendo di giovane musica italiana e fumetti. Sui suoi blog – Il Blog dell’Alligatore e L’orto di Elle e Alli – ha condotto centinaia di interviste a giovani gruppi dell’underground italico, e continua a farlo.