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Essere genitore: il dovere di tutelare i figli, come e quando intervenire | Voce al Diritto

Essere genitore

“Gentile Avvocato, sono separato e ho un figlio che frequenta la prima elementare. Le maestre mi dicono che a scuola mio figlio si è messo a piangere, dicendo che la madre lo picchia. Sono sorpreso e molto preoccupato. Non so cosa fare, le maestre mi hanno detto di capire cosa sia successo tra mio figlio e sua madre e che potrebbero far intervenire i Servizi sociali. Essere genitore è difficile, per questo chiedo consiglio a lei per cosa fare dal punto di vista legale.”

Le responsabilità penali dell’essere genitore

Caro lettore,
comprendo il Suo sconcerto e turbamento per una notizia che, mi pare di comprendere, è per Lei del tutto inaspettata.

Ciò premesso, le maestre hanno ragione nel dire che Lei deve tentare di chiarire cosa sia successo a Suo figlio e, aggiungo io, nel caso emergessero dei maltrattamenti, ha l’obbligo di denunciarli.

Il genitore, infatti, ha il dovere di mantenere, istruire, educare e assistere moralmente i figli, ai sensi dell’art. 147 codice civile. Da questa norma si ricava anche l’obbligo di ogni genitore di tutelare l’integrità psico-fisica del figlio.

Il dovere di tutelare il figlio ha una rilevantissima ricaduta sotto il profilo penalistico. La giurisprudenza, infatti, deduce dal predetto obbligo la responsabilità del genitore a mente dell’art. 40 comma 2 codice penale, secondo cui “non impedire un evento, che si ha l’obbligo di impedire, equivale a cagionarlo”.

La responsabilità penale ai sensi del citato art. 40 comma 2 cp sussiste alle seguenti condizioni (Cass. nn. 6209/2020, 19603/2017, 4730/2007):

a) conoscenza o conoscibilità dell’evento (nel Suo caso, si potrebbe trattare di ipotesi di reato maltrattamenti, percosse o abuso dei mezzi di correzione, a seconda di come si siano effettivamente svolti i fatti);

b) conoscenza o conoscibilità dell’azione doverosa che incombe sul genitore;

c) possibilità di impedire l’evento.

Pertanto, nel momento in cui Lei ha la possibilità di conoscere di reati commessi in danno a Suo figlio, ha il dovere di comprendere cosa sia avvenuto e l’obbligo di impedire che simili fatti, se avvenuti, si verifichino nuovamente, in primo luogo tramite una denuncia alle Autorità competenti.

Nel caso Lei restasse inerte, invece, rischia di rispondere degli stessi reati che fossero stati commessi contro il bambino, per il solo fatto di non avere fatto nulla per evitarli come genitore, pur potendo.

La invito quindi a non indugiare e cercare di ricostruire l’accaduto, se necessario anche rivolgendosi a un Legale di Sua fiducia.

Filippo Testa

Scritto da Filippo Testa

Filippo Testa, laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Parma nel 1999.
Concluso il tirocinio forense, nel 2002 supera l’esame di abilitazione di avvocato presso la Corte di Appello di Torino e viene insignito della Toga d’onore della Fondazione Torta quale iscritto all’Ordine degli Avvocati di Asti per aver conseguito il miglior punteggio all’esame di Stato.
Nel 2016 si iscrive all’Albo speciale degli avvocati ammessi al patrocinio dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione e alle Giurisdizioni Superiori.
Attivo in diversi ambiti del diritto, ha recentemente conseguito un Master di specializzazione in Diritto dello Spettacolo.
Da sempre attento alle tematiche di difesa delle donne vittime di violenza e stalking ed alla loro tutela in ambito giudiziario.
Convinto animalista, si batte da sempre per la protezione e il riconoscimento dei diritti degli animali e, anche per questo motivo, sostenitore della dieta vegana.

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