Lo specchio della follia: Canada, fine anni Sessanta. La giovane Ellen Hardy (Stella Stevens) lavora come assistente e governante dell’eccentrica signora Armstrong (Shelley Winters). Innamorata del figliastro della Armstrong, Sam (Skip Ward), Ellen è in procinto di sposarsi quando viene a sapere che suo fratello George (Micheal Burns) e sua sorella Mandy (Barbara Sammeth) stanno per essere rilasciati dall’istituto psichiatrico presso il quale hanno passato tutta l’infanzia e l’adolescenza per aver massacrato i genitori a causa di un alterco.
I due giovani vengono ospitati con riluttanza da Ellen e soprattutto, mostrano sin da subito un comportamento bizzarro: quando sentono arrivare la pressione, infatti, hanno la necessità di trovare uno spazio tutto loro, un luogo ameno che li faccia calmare e ristabilizzare.
La situazione precipita notevolmente quando una serie di efferati omicidi prende il sopravvento in casa Armstrong mettendo a dura prova il rapporto di Ellen con i suoi fratelli e con il futuro sposo Sam.
Lo specchio della follia: un capolavoro d’altri tempi
Capolavoro d’altri tempi, Lo specchio della follia strizza volutamente l’occhio a capolavori americani più celebri del passato.
Tratto dall’opera originale di Broadway Ladies in Retirement del 1940 ad opera degli sceneggiatori Reginald Denham e Edward Percy, il film di Girard è il remake del classico noir-horror del 1941, Tenebre con Ida Lupino ed Elsa Lanchester.
Sicuramente meno riuscito dell’originale, Lo specchio della follia rimane però una piccola gemma orrorifica e al cardiopalma. Alcune scene faranno rizzare i capelli (per i fortunati che li hanno ancora) o saltare letteralmente dalla sedia.
Stella Stevens tornerà a lavorare con Shelly Winters qualche anno dopo nel film catastrofico L’avventura del Poseidon (1972) dimostrando di essere molto complici sulla scena.
Il finto buonismo della Stevens per quasi tutta la durata del film è un pugno allo stomaco per lo spettatore e soprattutto per il cineasta, speranzoso di rivederla ammiccare come nel film Le folli notti del dottor Jerryll (The Nutty Professor, Jerry Lewis, 1963). Ciononostante, le scene nelle quali si incontra e si scontra con la Winters nel film di Girard sono sublimi e valgono la pena di essere viste.
La Winters (due premi Oscar) rimane un’icona atipica del cinema underground di quegli anni dimostrando di non aver perso il suo stile inconfondibile di grande signora del cinema horror d’essai.
Se volete scoprire cosa si cela davvero nella ‘Mad room’ non basterà guardare nello specchio della follia per capirlo ma sarà necessario andare più in profondità fino a cadere in un gorgo, nella famosa discesa nel Maelstrom (Edgar Allan Poe) dalla quale sarà impossibile (?) per gli sfortunati personaggi di questa controversa pellicola uscirne.
Buona visione!