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“Arazzo familiare: “Il primo Romanzo di Anna Cantagallo”

“Obiettivo del romanzo: “mettere in luce quei comportamenti che hanno condotto alla consapevolezza della donna moderna.”

Arazzo familiare: Una saga al femminile

“Arazzo familiare” è il primo romanzo della scrittrice Anna Cantagallo. Una saga al femminile, ricca di colpi di scena e intriganti segreti. Un romanzo in cui: “tre donne si interfacciano con gli eventi di rilievo del Novecento come le due guerre mondiali e il ’68.”

Arazzo familiare e la Prima Guerra Mondiale

“Durante la Prima guerra mondiale le donne sono state chiamate a sostituire in alcuni lavori gli uomini impegnati in trincea. Nei giornali del primo decennio appaiono le immagini di donne conduttrici di tram, o impegnate a distribuire la posta o a lavorare al tornio in fabbrica per produrre armi. Le donne nei campi non facevano notizia, sebbene senza il loro lavoro ci sarebbe stata una grande penuria di viveri.”

Obiettivo di Arazzo Familiare

«L’obiettivo del romanzo è quello di mettere in luce, attraverso le storie di donne comuni che si interfacciano con eventi eccezionali come le due guerre mondiali e il ’68, quei comportamenti che hanno condotto alla consapevolezza della donna moderna. Ogni conquista, personale e sociale, ha la sua genealogia», afferma l’autrice.
La traccia di sapori antichi è il fil rouge del romanzo. La complessità della trama, nel gioco dei sentimenti e degli eventi narrati, costituisce una sfida appassionante per il lettore.

“Arazzo familiare: “Il primo Romanzo di Anna Cantagallo”

Consapevolezza della donna moderna

E così le vite di Maricò, Marilì e Marigiò (nonna, madre e figlia) si confrontano con la storia del Novecento. Gli eventi promuovono la crescita personale delle tre donne e dei loro comportamenti che hanno condotto alla consapevolezza della donna moderna.

“Maricò, è mandata, giovanissima, dal padre a fare la dama di compagnia, di una nobile sua coetanea”, racconta Anna Cantagallo,  “e poi, dopo il matrimonio di questa, ad affiancare il medico del paese come infermiera, seppur sprovvista di titolo.  Nel 1908, infatti, mutuando l’esperienza inglese avviata da Florance Nightingale, venne istituito il primo corso di infermiera crocerossina in Italia, aperto alle ragazze di buona famiglia. Infine, dopo essere diventata vedova, Maricò decide di non accettare la proposta di matrimonio di un suo corteggiatore dell’età giovanile che l’aveva delusa, consapevole che, con il suo lavoro, avrebbe potuto farcela da sola.
Marilì, la donna della seconda generazione, seguendo l’esempio materno nel fare l’infermiera, riuscirà con le sue forze a sostentare la famiglia dopo l’abbandono del marito. Marigiò, l’ultima donna, farà di più: potrà studiare e diventare medico. Tuttavia, per la carriera sarà messa davanti a una scelta terribile, cioè rinunciare a sua figlia per darla in adozione.”

Nelle pagine del romanzo scorre sottotraccia un memento per le giovani d’oggi: “ricordate che ogni conquista sociale e personale, che oggi sembra così ovvia e scontata, ha la sua genealogia.”

Anna Cantagallo.

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Scritto da Rosa Spampanato

Redattrice presso la testata giornalistica M Social Magazine diretta da Christian De Fazio nella sezione dedicata al Cinema Musica TV.
Collaboratrice per il Quotidiano LaSicila (cartaceo) nella sezione Cultura e Spettacolo diretta dal Giornalista e Capostruttura Leonardo Lodato.
Collaboratrice per Cherrypress Magazine diretto da Barbara Scardilli nella sezione Musica.

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