La comunidad: Madrid, XXI secolo. Julia Garcia (Carmen Maura) è una sfortunata agente immobiliare piena di debiti e di case non vendute. Sposata con Ricardo (Jesús Bonilla), un uomo che lavora come buttafuori in una discoteca malfamata, la donna decide di fare l’ennesimo tentativo. Un bel giorno, infatti, prova a vedere una casa di lusso in un palazzo decadente e fatiscente. Seppur con le migliori intenzioni, la donna non riesce a dare via l’appartamento e, incurante delle conseguenze, se ne appropria stabilendosi al suo interno.
A causa di una infiltrazione d’acqua, però, un giorno una parte del tetto crolla. E così, un passaggio verso la casa dell’inquilino dell’ultimo piano rimane scoperto.
Preoccupata, Julia decide di indagare scoprendo il cadavere di un vecchio signore. Tra le sue carte, recupera anche una mappa e in pochi giorni si trova davanti un tesoro. L’uomo, difatti, aveva fatto tredici al totocalcio diventando milionario e nascondendo 300 milioni di peseta in sacchi dell’immondizia.
L’idea di aver trovato tutto quel denaro manda in crisi Julia e il sentimento di avarizia, e soprattutto il desiderio di riscatto della donna, avranno la meglio. C’è, però, un piccolo problema. Gli altri condomini non sembrano affatto desiderosi di far uscire la donna dal palazzo con il malloppo.
La Comunidad – Una black comedy spassosa e intrigante
Il regista spagnolo Álex de la Iglesia è un poliedrico architetto del cinema. Dirige i suoi attori senza lasciare nulla al caso. Perfettamente congeniale per il filo della narrazione, il suo ruolo è ben evidente quando invita lo spettatore dentro il palazzo degli orrori nel quale le situazioni più bizzarre inseguono fisicamente la protagonista della pellicola, la splendida Carmen Maura.
Carmen Maura, attrice feticcio di Pedro Almodóvar, si trova pienamente a proprio agio nel ruolo dell’arzilla agente immobiliare. Con tailleur rosa alla Kennedy e capelli a caschetto biondi, intrigante, divertente e a volte strampalata, è costretta a dover affrontare la morsa stringente dei condomini del palazzo, alcuni vecchi quanto lo stesso, in una lotta all’ultimo sangue pur di ottenere il denaro.
Per la sua interpretazione, l’attrice otterrà il premio Goya nel 2000 e la Concha de Plata alla migliore attrice al Festival Internazionale del Cinema di San Sebastián dimostrando come sempre di avere le carte in regola per essere un’attrice di prima grandezza.
La bramosia di denaro, infatti, è l’argomento centrale del film tra colpi di scena, ascensori assassini, feste fasulle e vicini di casa impiccioni e troppo invadenti.
Terele Pávez nel ruolo della concierge del palazzo, Ramona, è semplicemente perfetta e muove le fila di tutte le vite sospese dei vari inquilini. Attrice feticcio di Álex de la Iglesia lavorerà con lui in altri sette film in ruoli altrettanto peculiari e interessanti.
Uno degli aspetti più lodevoli di questo capolavoro madrileno, poco ricordato, che aprì le porte al XXI secolo è il giocoforza degli interni. Tutti i personaggi, infatti, ricreano la forma spaziale del classico condominio d’epoca nel quale tutti sanno tutto di tutti.
In attesa da anni che il vecchio signore del quinto piano morisse per rubargli e dividersi la vincita, i profili degli abitanti del palazzo non prendono forma. Anzi, si deformano mettendo in evidenza la bruttezza delle loro anime ormai divorate dall’avarizia e dall’ingordigia.
A controbilanciare i personaggi negativi in questo controverso, film grottesco che non mancherà di farvi anche ridere per le sue bizzarrie, è il personaggio del minorato Charly (Eduardo Antuña).
Il ragazzo, infatti, cercherà in tutti i modi di aiutare Julia a scappare da quel palazzo di psicopatici e deliranti vicini di casa.
Lo scontro tra Carmen Maura e Terele Pávez sulla cima del Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (BBVA) di Bibao (sebbene il film sia ambientato a Madrid) lascerà gli spettatori senza fiato in questa black comedy tutta da gustare.
«Bussano alla porta… vi conviene non aprire»
Buona visione a todos!