Dalla meravigliosa e controversa coppia, emblema dell'”odio et amo”, Diego Rivera e Frida Khalo vista la settimana scorsa, passiamo ad un’altra bizzarra “coppia”.
Sta volta vi vogliamo parlare di una collaborazione particolare, quasi unica, tra l’artista contemporanea giapponese Aki Inomata e…. tutti gli esseri viventi.
E bene si quest’artista trova ispirazione e aiuto nella natura e in tutte le forme viventi che la abitano. Ma scopriamola insieme.
Chi è Aki Inomata?
Aki Inomata, artista contemporaneo e professore part-time presso la Tama Art University, Musashino Art University e Joshibi of Art and Design. Nasce nel 1983 a Tokyo in Giappone dove attualmente vive. Dopo essersi laureata alla Tokyo University of the Arts nel 2008, è rimasta a New York City grazie a una borsa di studio individuale dell’Asian Cultural Council.
La sua arte si sviluppa sull’atto concreto del “fare/creare” che non è esclusivo dell’uomo ma bensì di tutti gli esseri viventi e lo dimostra attraverso i suoi lavori realizzati proprio in collaborazione con queste creature.
Espone ciò che nasce dalle sue interazioni con le creature viventi e il rapporto tra umani e animali.
Le sue opere principali includono Why Not Hand Over a “Shelter” to Hermit Crabs?, in cui ha creato delle “case” molto particolari per degli affittuari altrettanti inusuali.
In quest’opera Aki progetta delle conchiglie che dona a granchi e paguri per dar loro nuove abitazioni estremamente comode e con un tocco di classe. Infatti l’artista dopo aver studiato la composizione interna di queste conchiglie, ne riproduce una copia fedele in 3D ma cambiandone la conformazione esterna, ispirandosi per quest’ultima al design delle città umane: Tokyo, New York, Berlino.
I materiali sono eco-compatibili e sembra che gli affittuari apprezzino di buon grado la loro nuova casa.
Altra opera è I Wear the Dog’s Hair, e The Dog Wears My Hair, in cui l’artista e il suo cane indossano mantelli fatti con i rispettivi capelli.
Le sue mostre recenti includono “AKI INOMATA: Significant Otherness” Towada Art Center, Aomori, Giappone (2019), “The XXII Triennale di Milano” La Triennale di Milano (2019), “Thailand Biennale 2018” Krabi, Thailandia (2018) e “ Aki Inomata, perché non consegnare un “rifugio” ai granchi eremiti?” (Musee de Nantes, Francia, 2018).