Per il quinto giorno il cielo della capitale ucraina, KIEV, è illuminato dai bagliori delle esplosioni, alternato al suono delle sirene del coprifuoco. Mentre i civili rimasti vivono praticamente nei rifugi e cantine delle loro abitazioni, impossibilitati ormai a fuggire dalla città. E’ un’invasione, un attacco violento. In questo modo può essere vista la guerra scatenata da Vladimir Putin contro l’Ucraina con la determinata intenzione di sottometterla ed escluderla definitivamente dalla possibilità di annessione alla NATO e ad una vita democratica. Sembra, almeno per il momento, che l’esercito ucraino abbia ripreso un parziale controllo della situazione, resistendo per il momento agli attacchi militari russi.
Le trattative di pace sono iniziate: la guerra è già giunta al capolinea?
Una possibile svolta potrebbe essere rappresentata dall’incontro di ieri tra la delegazione russa e ucraina. Il colloquio, tenutosi nella regione di Gomel, al confine tra Ucraina e Bielorussia, ha avuto come scopo quello di instaurare un dialogo o mediazione diplomatica. Il tutto, chiaramente, per cercare di porre fine alla guerra. Non si può escludere, tuttavia, che possa avere come esito negativo la resa dell’Ucraina. Contemporaneamente, difatti, nella giornata di domenica, il Cremlino ha messo in allerta il sistema difensivo nucleare russo, dichiarazione definita dall’America come annuncio inaccettabile.
Italia, Germania, Irlanda, Danimarca, Finlandia, Austria e Belgio si sono aggiunte alla lista dei Paesi che hanno completamente chiuso lo spazio aereo a Mosca. Per la prima volta, poi, la Commissione Europea ha stanziato 450 milioni di euro per finanziare l’acquisto e la fornitura di armi a Kiev, oltre ad altri 50 milioni per gli equipaggiamenti non letali e i kit di primo soccorso.
Per quanto riguarda le sanzioni, l’Europa dovrebbe varare il terzo pacchetto che comprende persino il congelamento di oltre la metà delle riserve valutarie di Mosca.
l discorso alla nazione di Joe Biden parla di voler attuare ammende a banche statali russe per un valore di 1.000 miliardi di dollari. In più, si valutano un dimezzamento dell’esportazione di materiale tecnologico alla Russia, restrizioni ai prestiti sul mercato americano per 13 imprese ed entità russe tra cui banche , società energetiche e di trasporti, col fine di intaccare pesantemente l’economia russa.
E’ stata lasciata, per il momento, in sospeso l’intenzione di attuare sanzioni personali contro Putin e l’esclusione di Mosca dal circuito Swift delle transazioni internazionali, su cui ancora gli alleati europei non sembrano tutti d’accordo.
Il sostegno della NATO e gli attacchi alla Russia su più fronti
Molti alleati NATO stanno rafforzando il loro sostegno politico e pratico all’Ucraina. Diverse nazioni, infatti, stanno fornendo armi anticarro, missili per la difesa aerea, armi leggere e munizioni. Per quanto riguarda gli attacchi hacker, invece, è sceso in campo il gruppo di cyberattivisti Anonymus. Il collettivo si è rivolto agli hacker di tutto il mondo con una “chiamata alle armi” con l’hashtag #OpRussia. Insomma, una dichiarazione di guerra alternativa, di intensificazione degli attacchi sul Cremlino, con l’intenzione per esempio di violare il data base del Ministero della Difesa russo.
La Polonia si è velocemente attrezzata per accogliere un numero altissimo di profughi. Tanti sono i centri di accoglienza ben attrezzati, in cui vengono accolte persone e bambini in fuga. Centinaia di migliaia di civili ucraini proseguiranno, attraversando la Polonia e altre nazioni confinanti, il loro esodo verso l’Europa.
Mentre il capo di stato ucraino Volodymyr Zelensky rimane coraggiosamente al comando difendendo disperatamente il suo paese, sperando nell’incontro diplomatico di negoziazione di oggi con la delegazione russa.
Difficilissimo in questo momento fare previsioni sullo scenario futuro e sul destino dell’Ucraina, perché questa invasione e attacco da parte di Putin coinvolge inevitabilmente direttamente l’America, l’Europa e altri stati confinanti, simboli della civiltà, libertà e democrazia occidentale.