in

Sesso e Covid, come è cambiata la nostra vita

I Consigli del Professor Rocco Damiano

Sesso e Covid, come è cambiata la nostra vita

Sesso e Covid, come è cambiata la nostra vita.

Il Covid ha sicuramente condizionato la nostra vita, anche quella sessuale e riproduttiva.

Abbiamo chiesto il parere a un esperto, il Professor Rocco Damiano.

Professore Ordinario di Urologia e Responsabile Risorse e Comunicazione della Società Italiana di Urologia SIU.

A proposito di Sesso e Covid, spiega come è cambiata la nostra vita

Abbiamo evidenze che il coronavirus si localizza nel liquido seminale?

“A proposito di sesso e Covid, la presenza del virus cov-2, il Coronavirus, viene riscontrata nel liquido seminale del 15% dei pazienti affetti da infezione Covid-19”-dice il Professore Damiano.

Questo è un dato grezzo, perché include pazienti da studi effettuati con infezione Covid acuta e in corso oppure a distanza dall’infezione acuta.

In  presenza d’infezione acuta e severa la concentrazione del virus è più elevata così come la possibilità di riscontrare il virus nel liquido seminale è più alta.

Va considerata anche la difficoltà del prelievo nella fase acuta, per scarsa compliance del paziente, che accetta facilmente prelievi venosi o tamponi orofaringei, meno prelievi del liquido seminale.

Spesso il prelievo avviene a distanza, con la guarigione clinica, e probabilmente si assiste a una contemporanea scomparsa del virus, oltre che dal secreto orofaringeo, anche dal liquido seminale”.

Quali sono i meccanismi per cui il virus può causare danni al testicolo?

“Il legame del virus con una proteina di membrana presente sulle cellule testicolari.

Il recettore Ace2, facilita il suo ingresso nel testicolo ed  un’infiammazione, detta vasculite, con un’evoluzione  simile a quella a livello polmonare.

Questa infiammazione -una vasculite- determina alterazione degli ormoni sessuali con elevati livelli di ormone luteinizzante (LH) e prolattina e ridotti livelli di testosterone.

Questo comporta una condizione di sofferenza ai testicoli, detta ipogonadismo, che compromette la qualità del liquido seminale, alterando anche numero motilità e forma degli spermatozoi”.

Le alterazioni endocrinologiche riducono anche la libido sessuale

Una volta guariti dalla malattia quanto bisogna attendere per il sesso?

“Una volta guariti dalla malattia da Coronavirus, per essere davvero sicuri bisogna attendere di risultare negativi al tampone di controllo per due volte consecutive.

Se si è asintomatici si può attendere 10 gg ed un tampone negativo”.

Ad oggi il Covid non e’ una malattia sessualmente trasmissibile.

A proposito di Sesso e Covid, non esiste alcuna evidenza sulla trasmissione del virus da spermatozoi a ovociti.

Pero’ l’ attivita’ sessuale è la condizione a più alto rischio di contrarre il Covid.

Il virus si trasmette efficacemente durante i rapporti sessuali attraverso la saliva.

I baci, lo stretto contatto e la condivisione di lenzuola – cuscini sono veicoli di trasmissione

Quindi il rapporto con un partner positivo/sintomatico determina un rischio molto elevato di contrarre il Covid. 

Consiglio di evitare rapporti occasionali non protetti, in particolar modo con partner provenienti da zone ad elevato indice di trasmissibilita’.

L’uso  della mascherina durante il rapporto sessuale, spesso suggerita, è una pratica inutile.

Il rapporto stesso e lo stretto contatto che espone al rischio di infezione con il contatto di fluidi corporei”.

Come mai i maschi sono più esposti delle femmine al covid?

“Abbiamo dati clinici che confermano che tre pazienti ricoverati su quattro sono maschi, e che gli uomini sono più a rischio di sviluppare complicanze gravi, e perfino la morte, a causa del Covid-19.

Alcuni studi hanno osservato che gli uomini con calvizie (un tipico segno della presenza alti livelli di androgeni) sono  più spesso soggetti al ricovero in ospedale.

Questo ha indotto a ritenere che gli ormoni sessuali maschili potrebbero essere coinvolti nei meccanismi alla base dell’infezione.

Inoltre è stato osservato che pazienti con tumore della prostata e sottoposti a terapie che riducono i livelli di steroidi sessuali, tra cui il testosterone sono stati poco colpiti dall’infezione.

Al confronto di pazienti con simile tumore della prostata.

Quelli sottoposti a diversa terapia, invece, avevano invece un rischio aumentato di 4 volte nel contrarre il Covid-19, oltre a peggiori risultati nei trattamenti a cui venivano sottoposti.  

L’enzima

Questo maggior rischio è dato da un enzima (denominato tmprss2) presente sull’apparato respiratorio ed anche della prostata.

L’attivita’ è regolata dai livelli di steroidi sessuali, e ha un ruolo nel facilitare l’ingresso del virus nelle cellule.  

Quindi un trattamento atto a privare o ridurre la stimolazione degli androgeni.

Potrebbe eventualmente influire sull’ ingresso del Covid-19 nelle cellule e di conseguenza impattare sullo sviluppo e sulla gravità della malattia.

Serve ancora tempo, prima di arrivare allo sviluppo di farmaci specifici che agiscono su questo meccanismo d’azione, limitando l’ingresso del virus nella cellula attraverso questo recettore”.

La malattia può incidere sul processo riproduttivo?

“A livello testicolare, la presenza del virus può causare una compromissione nella funzione endocrina dei testicoli e in seguito alterazioni della qualita e quantita’ degli spermatozoi.

A differenza delle conseguenze immediate che il virus e la malattia ha sull’apparato respiratorio e su quello vascolare, le possibili anomalie sul testicolo sono riscontrabili molto più avanti nel tempo.

Diventa quindi molto importante monitorare nei pazienti positivi a covid-19 la funzione testicolare, per individuare eventuali anomalie che possano anche nel lungo periodo comprometterne la fertilità.

Purtroppo non è ancora definito il tempo necessario al recupero della normale funzione endocrina del testicolo né quale terapia sia la più appropriata”.

Possiamo dare un consiglio  ad un maschio che è stato vittima dell’infezione di Covid-19?

“Prendetevi cura della salute sessuale. Prestate particolare attenzione a eventuali segni e sintomi che possono indicare una ridotta funzione testicolare.

Ad esempio una riduzione del desiderio sessuale, la mancanza o netta riduzione di erezioni spontanee al risveglio, il deficit erettile e/o l’alterazione di quantità e qualità del liquido seminale.

Non sottovalutate il dolore allo scroto, indicativo di una infezione.

Queste caratteristiche potrebbero indicare una disfunzione testicolare. chiedi subito consiglio ad uno specialista urologo”.

 

 

 

 

 

Redazione

Scritto da Redazione

La redazione di VanityClass.

Morgan tra i concorrenti della prossima edizione di Ballandocon le stelle

Incendi Sardegna, Francesco Cocco il pompiere dagli occhi di sangue